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Caldo record ultrasecolare ad ottobre 2023 in Italia: mai temperature così elevate almeno dal 1800

La stagione autunnale, con il caldo accumulato a settembre e ottobre, è sulla buona strada per diventare uno dei più caldi per il nostro Paese

Ottobre 2023, con il caldo record che ha caratterizzato buona parte del mese, è stato per l’Italia il più rovente almeno dal 1800, mettendo l’autunno sulla buona strada per diventare il più caldo della serie storica.

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Caldo record ad ottobre 2023 in Italia: temperature mai così elevate negli ultimi secoli

Con la notevole anomalia di +3.1°C rispetto alla media del trentennio 1991-2020, infatti, svetta al primo posto come ottobre più caldo della serie storica dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso (in realtà, secondo le elaborazioni del ISAC-CNR si tratta di un primato ultrasecolare, almeno dal 1800). Estremamente ampio anche il distacco dal precedente record dell’ottobre del 2022 che chiuse a +2°C, ossia a più di 1°C sotto.

Sono state le temperature diurne a dare il maggior contributo, infatti lo scarto rispetto alla media delle temperature massime è risultato ancora più ampio, pari a 3.5°C. Il settore dell’Italia che ha visto il distacco più marcato dalla media è stato il Centro con +3.7°C al di sopra della media e +4.2°C sulle massime.

In definitiva, il dato medio nazionale è paragonabile al valore climatico atteso per settembre, con tutto ciò che comporta riguardo i meccanismi e gli equilibri degli ecosistemi in vista della stagione fredda. Nel corso del mese sono stati superati numerosi record di temperatura massima relativi a ottobre: solo nella rete ufficiale di stazioni meteo dell’Aeronautica Militare / Enav sono stati 25 (vedi tabella più sotto), un numero decisamente elevato nell’arco di un mese e segnale di condizioni meteorologiche molto lontane dai canoni tipici del periodo centrale dell’autunno.

caldo record ottobre 2023

Per via dell’eccezionalità del bimestre settembre-ottobre e soprattutto per le forti anomalie di quest’ultimo, la stagione autunnale sta procedendo con una altrettanto considerevole anomalia (+2.6°C) che la pone al momento nettamente al primo posto fra le più calde, in attesa del dato finale di novembre.

Notevole anche l’incremento dell’anomalia da inizio anno che sale a +1°C, molto vicina a quella del 2022 con cui si sta contendendo il primato come anno più caldo della serie storica.

Piogge solo nella seconda metà di ottobre

Per quel che riguarda le precipitazioni, queste sono arrivate nella seconda metà del mese quando la circolazione atmosferica si è sbloccata, passando da una situazione di stampo estivo con la presenza costante di una struttura anticiclonica di matrice subtropicale sul Mediterraneo e sull’Europa occidentale, a condizioni più dinamiche col transito di alcune perturbazioni. Da notare che, dopo un primo tracollo che ha portato le temperature momentaneamente vicine alla media, i valori, benché oscillanti, sono tornati ancora ben oltre la norma a causa del richiamo di masse d’aria subtropicale che hanno insistito anche in questa seconda fase fra il Mediterraneo e l’Europa orientale.

Tra le fasi piovose più significative, caratterizzate da forti precipitazioni anche temporalesche, associate anche ad alcune criticità, spiccano quella fra il 19 e il 21 al Nord e parte del Centro-Sud, quella del 24 per lo più al Centro-Nord, quella del 27 prevalentemente al Nord e infine quella fra il 30 e il 31 al Nord e in Toscana.

Nonostante questi episodi di pioggia abbondante, il bilancio mensile è stato negativo, più esattamente pari a -13% rispetto alla media, con l’anomalia più ampia al Sud e Isole che hanno vissuto il 5° ottobre più siccitoso dal 1959 con un deficit complessivo di -60%.

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In controtendenza rispetto agli altri settori del Paese, le regioni nord-orientali, eccetto l’Emilia Romagna orientale, hanno sperimentato accumuli più abbondanti della norma, in particolare l’Appennino settentrionale, l’area alpina e l’alta pianura veneto-friulana; il generale l’anomalia al Nord-Est è stata di +52% che rappresenta il più alto valore degli ultimi 25 anni.

In queste circostanze è stato osservato anche un record di accumulo mensile nella stazione meteorologica della Paganella (in Trentino) che, con un totale di 275 mm, ha visto il suo ottobre più piovoso della serie storica.

In generale l’autunno sta procedendo sotto tono dal punto di vista delle precipitazioni a causa della carenza di piogge che ha caratterizzato il primo bimestre della stagione, in particolare il periodo fra settembre e la prima metà di ottobre, e che sta generando un’anomalia parziale stagionale pari a -29% a livello nazionale. Comunque, il bilancio da inizio anno, forte ancora delle abbondanti piogge tra la fine della primavera e l’estate, è ancora positivo (+12%), ma in contrazione rispetto al dato rilevato un mese fa e, a differenza delle elaborazioni di fine settembre, con dei segnali di segno negativo in alcuni settori, in particolare sulle isole maggiori.

Simone Abelli

È meteorologo presso Meteo Expert dal 1999. Nel 1995 consegue la laurea a pieni voti in Fisica con una tesi sull’analisi statistica delle situazioni meteorologiche legate agli eventi alluvionali che hanno interessato l’Italia. Dal 1996 al 1998 svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto europeo MEDALUS sul problema della desertificazione nel Mediterraneo. Dal 2008 al 2015, diviene uno dei meteorologi di riferimento delle reti televisive Mediaset. Principali pubblicazioni: “Il clima dell’Italia nell’ultimo ventennio” e “Manuale di meteorologia”.

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