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Clima e incendi, gli scienziati confermano: il riscaldamento globale ha fatto aumentare i rischi in Australia

Con il clima che cambia, in Australia il pericolo incendi è più elevato del 30% rispetto all'inizio del secolo scorso. E per il futuro le prospettive non sono buone

Da un nuovo studio arrivano ulteriori conferme sul ruolo che il clima svolge nell’aumento del pericolo di incendi: la ricerca è stata condotta da World Weather Attribution (WWA), che unisce scienziati di tutto il mondo e indaga su come la crisi climatica stia già influenzando gli eventi meteorologici estremi. In passato i loro studi avevano già portato alla luce il ruolo dei cambiamenti climatici nelle ondate di caldo torrido dello scorso giugno e nell’aumento dell’intensità delle piogge provocate da alcune tempeste.
In questo caso, a finire sotto la lente degli scienziati sono stati i terribili incendi che hanno devastato l’Australia nei mesi scorsi e la ricerca ha evidenziato come il ruolo del clima sia stato particolarmente importante.

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Con i cambiamenti climatici, il pericolo di incendi in Australia è aumentato almeno del 30%

Negli ultimi mesi del 2019 e nel gennaio 2020 l’Australia ha vissuto una stagione degli incendi senza precedenti – osservano gli scienziati -, che ha sollevato la questione della misura in cui il rischio di questi roghi sia stato aggravato dai cambiamenti subiti dal clima per mano dell’umanità. I dati lasciano poco spazio ai dubbi: «quattro modelli climatici per i quali è stato possibile calcolare il Fire Weather Index (FWI, un indice di pericolo degli incendi calcolato sulla base di parametri meteorologici, ndr) mostrano che la probabilità di un indice meteorologico elevato è aumentata almeno del 30 per cento dal 1.900 a causa del cambiamento climatico provocato dall’uomo». E si tratta di una stima che tende al ribasso, sottolineano i ricercatori: «poiché la tendenza al caldo estremo è uno dei principali fattori alla base di questo aumento e i modelli sottovalutano la tendenza osservata nel calore, l’aumento reale potrebbe essere molto più elevato».

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Gli scienziati hanno evidenziato come non siano solo le temperature medie ad aumentare: i cambiamenti climatici influenzano anche l’intensità delle ondate di calore. A dicembre l’Australia ha vissuto un’ondata di calore senza precedenti che ha infranto tutti i record registrati nella storia del continente, e i ricercatori hanno scoperto che proprio le ondate di calore rappresentano il principale motore dell’aumento del rischio incendi. Dai dati è emerso che in Australia le ondate di calore oggi sono di circa 1 o 2 gradi più calde rispetto a quanto non fossero all’inizio del secolo scorso, e che sono dieci volte più probabili.
«Il cambiamento climatico provocato dall’uomo ha quindi reso più probabile che si verificasse una settimana rovente come quella registrata nel dicembre 2019», concludono gli scienziati.

In futuro il pericolo di incendi potrebbe quadruplicare

I modelli consultati dagli scienziati hanno mostrato anche quali sono le prospettive per il futuro, e le notizie sono allarmanti: se la temperatura aumenterà di due gradi, il Fire Weather Index al livello registrato in questa stagione sarebbe almeno quattro volte più probabile rispetto al 1.900. Ancora una volta, gli scienziati sottolineano come questa previsione sia in realtà ottimistica: «a causa delle limitazioni dei modelli – specificano – questo aumento è probabilmente sottostimato».

A questo link è possibile consultare la versione integrale dello studio.

 

Valeria Capettini

Iscritta all'ordine dei Giornalisti, faccio parte della squadra di Meteo Expert dal 2016: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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