La Corrente del Golfo si sta indebolendo: era già successo, e aveva provocato il caos climatico
Previsto dai modelli come conseguenza dei cambiamenti climatici, l'indebolimento del Sistema della Corrente del Golfo è già in atto
L’indebolimento del Sistema della Corrente del Golfo è ormai un fenomeno noto ai ricercatori, ma quali sono le sue cause, e quali potrebbero essere le conseguenze? Da un nuovo studio pubblicato di recente su Science emerge che questo fenomeno si è verificato almeno tre volte negli ultimi 500.000 anni, con effetti che secondo alcuni studi sono stati molto pesanti.
La questione è complessa e piuttosto delicata, perché l’indebolimento del Sistema della Corrente del Golfo può avere un impatto estremamente significativo sul clima, in particolare su quello del Nord America e dell’Europa: il meteorologo Lorenzo Danieli ci aiuta a fare chiarezza.
Innanzitutto, capiamo meglio cos’è la Corrente del Golfo.
«Il termine viene utilizzato spesso per riferirsi al grande “nastro trasportatore” dell’Oceano Atlantico che si chiama AMOC (Atlantic meridional overturning circulation, ovvero “capovolgimento meridionale della circolazione atlantica) – ci spiega Danieli -. Si tratta della circolazione termoalina che coinvolge le acque superficiali e profonde dell’intero oceano: in realtà la Corrente del Golfo rappresenta solo una parte di questo grande sistema, e nello specifico il suo ramo superficiale e settentrionale.
Questa circolazione atlantica trae origine all’altezza del Golfo del Messico dalla formazione di una corrente di acque più calde e salate in risalita verso nord: quando raggiungono l’Atlantico settentrionale si raffreddano e di conseguenza vanno più in profondità, per poi tornare a scorrere verso Sud».
I modelli avevano già previsto che questa circolazione si sarebbe indebolita, in futuro: oggi i dati confermano che il fenomeno è già in atto.
Mentre gli ultimi anni sono stati segnati da un preoccupante aumento delle temperature in tutto il mondo, nell’Atlantico subpolare questo riscaldamento è stato molto inferiore e in alcune zone è stato registrato addirittura un aumento del freddo, in completo contrasto con il trend globale. Una circostanza apparentemente inspiegabile che in realtà è dovuta proprio all’indebolimento di questo sistema di correnti, che quando è pienamente efficiente porta acqua calda in queste zone. Allo stesso tempo, una vasta area lungo la costa orientale del Nord America ha registrato un aumento delle temperature più significativo della media: anche questo fenomeno è una conferma dell’indebolimento delle correnti, che determina uno spostamento della Corrente del Golfo in un’area dell’oceano più vicina alla costa.
Abbiamo dunque la conferma che, dopo aver influenzato il clima dell’Europa occidentali per migliaia di anni mantenendolo stabile, l’AMOC si sta indebolendo. Colpa dei cambiamenti climatici?
«È probabile – osserva il meteorologo -, e i modelli avevano previsto questo fenomeno proprio come una delle conseguenze del climate change. In particolare ci sono due importanti conseguenze che pesano sul Sistema della Corrente del Golfo, per il quale è necessario che l’acqua sia fredda e salata: con l’aumento delle temperature l’acqua è meno fredda, e la fusione dei ghiacci libera nell’oceano acqua dolce. Più calde e dolci, le acque diventano meno dense». Tuttavia, specifica Danieli, «è necessario essere prudenti nel trarre conclusioni: non abbiamo osservazioni così lunghe da conoscere in modo approfondito questo sistema e non è possibile escludere con certezza assoluta che il suo rallentamento rientri in un’oscillazione normale».
Che effetti potrà avere l’indebolimento delle correnti in futuro?
Come anticipato, lo studio pubblicato su Science mostra che in centinaia di migliaia di anni è già accaduto almeno tre volte che la circolazione si fermasse. Quando è successo, questo ha «scatenato un caos climatico», scrivono gli scienziati, modificando in modo sensibile il clima dell’Europa. Secondo alcune ricerche le conseguenze sarebbero state un brusco raffreddamento delle aree settentrionali del continente e un aumento della siccità in quelle meridionali. Con i cambiamenti climatici in atto oggi, poi, questo fenomeno può rappresentare un problema molto serio anche perché le correnti aiutano gli oceani ad assorbire gran parte del calore generato dalle emissioni di gas serra, prodotte a loro volta dall’azione degli esseri umani.
Anche per quanto riguarda le conseguenze che l’indebolimento delle correnti potrà avere sul clima, tuttavia, Lorenzo Danieli invita alla cautela: «al momento questo fenomeno è in atto, ma le temperature in Europa non sono affatto diminuite. Lo dimostra proprio l’area più fredda osservata nel nord dell’Atlantico mentre le temperature globali, e soprattutto quelle europee, erano molto più alte della media o addirittura su livelli record, com’è successo nella caldissima estate del 2015».