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Una petizione per salvare il Pianeta: stop radicale alle notizie false e al negazionismo

Pubblicata su Change.org, la petizione vede l'adesione della Federazione Italiana Media Ambientali. Illustri gli scienziati firmatari

Il negazionismo, un male oscuro e infido capace di radere al suolo drammatiche e conclamate verità. Una vera  e propria piaga per il nostro secolo che, se tanta attenzione ha richiamato in ambito storico e culturale, almeno altrettanta ne dovrebbe attirare nel campo della scienza e del clima. Se poi ci aggiungiamo la deleteria diffusione di fake news, il gioco è fatto. Grazie al potere amplificatorio dei media (tanto più, nell’epoca del digitale), non c’è via di scampo. Realtà eclatanti, nonché scientificamente dimostrate dalla maggior parte dei ricercatori, rischiano di insabbiarsi drammaticamente. E il mondo inizia a girare alla rovescia. Spariscono i cambiamenti climatici, il nostro Pianeta non è più in pericolo. Zero. Tutto sotto controllo. O, ancora peggio: tutto frutto delle bizzarre e pessimistiche menti di alcuni fanta-scienziati che si divertirebbero a ingigantire tutto, a mostrare alla gente una situazione più pericolosa e più allarmante. La teoria del “complotto”. Parola orribile a dirsi, tanto più a leggersi o ad ascoltarsi. Si mette così la testa sotto il cuscino, e tutto, con un colpo di bacchetta magica, svanisce, nel mare magnum di notizie varie ed eventuali. Peccato che il “tutto fa brodo” sia, concettualmente, la situazione più pericolosa che il mondo di oggi possa vivere.

Tutto il contrario di tutto è quando una stessa testata condivide le parole di un negazionista e dopo 24h appoggia una petizione in cui si invita il settore del giornalismo a non dare spazio al negazionismo

È proprio per questo che la gente deve capire come non sono assolutamente ammissibili posizioni antiscientifiche nei media. La crisi climatica è la vera sfida del nostro tempo, capace di determinare non soltanto la rovina dell’ambiente che ci circonda, ma lo sfacelo dell’intera popolazione mondiale (a partire dalle migrazioni di massa che, a causa dell’inaridimento di porzioni immense di territorio e dell’avanzamento dei mari, vedranno milioni e milioni di persone spostarsi da un Paese all’altro). Abbiamo soltanto pochi anni per affrontarla, e risolverla. Poi non ci sarà più tempo a disposizione. È tempo di agire, di allinearci con quanto emerso dall’Accordo di Parigi e di concretizzare con forza quanto detto dal Presidente Mattarella per un’Europa ad emissioni nette zero nel 2050. Gli scienziati di tutto il mondo, d’altra parte, concordano: è l’uomo ad aver alterato il clima. Se non si interviene in modo radicale, davanti a noi ci sarà, inesorabilmente, il collasso climatico.

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Qualche mese fa, il cosiddetto “negazionismo italico” sembrava svanito, finalmente defunto. Ma le notizie che in questi giorni stanno rimbalzando sulla stampa ci dicono proprio il contrario– afferma Serena Giacomin, meteorologa e climatologa di Meteo Expert-. I giornalisti sembrano bramosi della teoria del contrario o del complotto; professionisti  – o sedicenti tali –  capaci di storpiare i principi della scienza per diffondere rassicurazioni basate sul falso, che però hanno molto successo. Questo comportamento viene perseguito dagli organi di stampa nonostante nell’ultimo decennio si sia dimostrato quanto il negazionismo non abbia basi scientifiche. Un tale comportamento non è definibile come ingannevole e irresponsabile? In questo modo si rischia di creare un dibattito, anche tramite i social, che non dovrebbe esistere, tra scienza e non-scienza. Siamo arrivati al punto in cui spetta all’utente  il compito di capire, scegliere e diffondere, tramite una condivisione responsabile, la corretta informazione. Quando la diffusione della corretta informazione dovrebbe essere l’obiettivo principale di un giornalista“.

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A tal proposito, ecco giungere un’azione veemente, concreta e dirompente, che potrebbe portare davvero ottimi risultati. Il tutto, grazie a un gruppo di illustri ambientalisti che hanno posto il salvataggio (in extremis) del nostro Pianeta quale loro priorità assoluta. Parliamo, tra gli altri, di Rosy Battaglia, Stefano Caserini, Annalisa Corrado, Piero Di Carlo, Francesco Ferrante, Luca Mercalli, Antonello Pasini, Gianni Silvestrini e Rossella Muroni. Questo meritorio team di scienziati ha lanciato la petizione #StopClimateFake su Change.org per chiedere che l’informazione italiana segua l’esempio della BBC, del Guardian e di Le Monde: basta notizie false e posizioni antiscientifiche, stop al negazionismo, rifiuto totale di sterili opinioni di singoli prive di alcuna validazione scientifica: solo realtà e affermazioni scientificamente dimostrate. La petizione ha ricevuto l’adesione della Fima, la Federazione dei Media Ambientali (ossia l’associazione italiana che raccoglie giornalisti e comunicatori che si occupano di tematiche ambientali). E’ possibile firmarla al seguente link:
https://www.change.org/p/cambiamenti-climatici-nessuno-spazio-per-posizioni-antiscientifiche-nei-media-fnsisocial-odg-cnog

Ecco il testo:
La crisi climatica è ormai diventata una minaccia globale, che sta già alterando gli ecosistemi e portando impatti gravi, in particolare per i soggetti più fragili e esposti. La comunità scientifica internazionale degli esperti di cambiamenti climatici è ormai unanime, e la sintesi dei suoi risultati mostrata dai rapporti dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, massimo organo scientifico e istituzionale creato dalle Nazioni Unite per affrontare questo tema) parla chiaro: le attività umane hanno già alterato pesantemente il clima del nostro pianeta, e in assenza di interventi radicali e rapidi si determinerà un contesto sempre più disastroso per le specie viventi, nonché condizioni sempre più difficili e ostili per le società umane. I governi mondiali, compreso quello italiano, si sono impegnati con l’Accordo di Parigi ad affrontare l’emergenza climatica in modo deciso, e hanno sottoscritto obiettivi che per essere raggiunti comportano la pressoché totale decarbonizzazione dell’economia mondiale entro il 2050. L’Italia ha ratificato L’Accordo di Parigi (con la quasi unanimità del Parlamento) e ha recentemente ribadito con l’intervento del Presidente Mattarella l’impegno per un Europa ad emissioni nette zero nel 2050. È quindi arrivato il momento di agire, in modo deciso. Eppure….Eppure ancora oggi leggiamo titoli di giornale palesemente fuorvianti, secondo cui il freddo di qualche giorno metterebbe in discussione il riscaldamento globale; assistiamo alla diffusione di fake-news secondo cui la comunità scientifica sarebbe divisa perché alcuni presunti scienziati sarebbero in grado di negare dati e teorie consolidate da decenni. Oppure assistiamo ad episodi di disinformazione in cui sono proposte all’ascolto di milioni di telespettatori affermazioni palesemente false (per esempio: il pianeta non si sta scaldando dal 2000; non c’è legame fra la CO2 e la temperatura del pianeta) che la comunità scientifica ha da tempo chiaramente confutato.
Il tutto in nome di una insensata “par condicio”, secondo cui dovrebbe essere data pari rilevanza a scienziati esperti della materia e a incompetenti che propagandano tesi negazioniste sul clima. Non c’è in democrazia il diritto a dare spazio alle fake-news, si tratta solo di disinformazione che aiuta l’audience o le vendite. Troviamo inaccettabile che, ancora nel 2019, invece di discutere e confrontarsi su come meglio adattarsi ai cambiamenti climatici ormai in atto (ad esempio ondate di calore e precipitazioni intense più frequenti, riduzione dei ghiacci o aumento del livello del mare), o come ridurre velocemente le emissioni di gas climalteranti in tutti i settori, si debba perdere tempo con posizioni antiscientifiche che negano l’esistenza stessa del problema o le responsabilità umane. Chiediamo che si segua l’esempio della BBC, del Guardian e di Le Monde, che hanno posto fine a questa distorsione, dopo aver preso atto dei troppi errori commessi nel parlare di cambiamenti climatici, e che non venga più dato spazio a posizioni antiscientifiche, basate su opinioni di singoli e non supportate da ricerche validate dalla comunità scientifica“.

Un piccolo, grande spiraglio di speranza, un significativo passo avanti in un mondo che deve vedere nella salvaguardia del Pianeta la massima, nonché fondamentale, forma di progresso possibile.

Anna Maria Girelli Consolaro

Giornalista e conduttrice televisiva, Anna Maria dal febbraio 2010 lavora per Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995). Sin dall’infanzia è profondamente interessata e attratta da tutto quel che riguarda la natura e l’ambiente. Per questo, tra le sue grandi passioni, ci sono gli sport all’aria aperta e i viaggi. La sua attività giornalistica è sempre stata dedicata al settore delle eccellenze italiane e, su questo tema, ha condotto oltre 20 trasmissioni televisive, di cui è stata anche autrice. Moderatrice di convegni e conduttrice di eventi, per circa dieci anni Anna Maria ha scritto sulle pagine venete del Corriere della Sera.

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