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Clima, Greta Thunberg attacca: «la COP26 è un fallimento, sono 2 settimane di “Bla bla bla”»

La voce dei giovani è entrata alla COP26: venerdì 5, nella giornata dedicata alle nuove generazioni e alla partecipazione pubblica, le loro richieste sono arrivate forte e chiaro.

I giovani, rappresentati alla 26esima Conferenza delle Parti da oltre 40 mila giovani leader, hanno potuto presentare ai ministri e negoziatori le loro proposte per affrontare la crisi climatica. Alla COP26 sono arrivate anche le proposte scaturite dalla Youth4Climate, tenutasi a Milano a fine settembre. Sono 23 i Paesi che hanno abbracciato l’idea di rendere l’educazione climatica centrale nel programma scolastico, con l’impegno di istituire scuole ad impatto zero.

«Ovunque sia stato nel Mondo sono sempre rimasto colpito dalla passione e dalla dedizione dei giovani nella lotta alla crisi climatica. Le loro voci devono essere ascoltate e devono trovare spazio nei negoziati della COP26 – commenta il presidente designato della COP26, Alok Sharma-. L’azione e lo sguardo attento dei giovani sono la chiave per mantenere vivo l’obiettivo degli 1,5 gradi e per creare un futuro ad emissioni zero».

COP26, un «fallimento»: il discorso di Greta Thunberg

Greta Thunberg ha raggiunto i manifestanti dei Fridays For Future Scotland, che avevano organizzato una giornata di proteste fuori dalle porte della Cop26. Greta Thunberg ha preso parola in serata, davanti alla folla di giovani: il suo discorso è forte, ed è un attacco duro ai leader che stanno prendendo parte alla COP26. Di seguito le sue parole:

«Grazie a tutti di essere qui. Che grandiosa giornata. Non è un segreto che la COP26 sia un fallimento. Non possiamo uscire dalla crisi climatica utilizzando gli stessi mezzi che l’hanno creata. E sempre più persone lo stanno capendo. Molti si chiedono cosa serve per far svegliare chi detiene il potere. Ma diciamola tutta: loro sono già svegli. Sanno esattamente quello che stanno facendo. Sanno esattamente quali sacrifici stanno facendo in termini di prezzo e valore per poter mantenere le cose come stanno. I leader non stanno facendo nulla, stanno solamente creando scappatoie, e plasmando impalcature di cui loro possono beneficiare, per poter continuare a guadagnare da questo sistema distruttivo. E’ un’azione volontaria quella di continuare a sfruttare le persone e la natura, e la distruzione delle condizioni future. La COP26 è diventato un evento di relazioni pubbliche in cui i leader possono dare i loro magnifici discorsi e annunciare le loro belle promesse, mentre dietro le quinte, i governi continuano a rifiutare ogni tipo di azione climatica drastica. [La COP26] è diventato un “greenwash” festival, una due settimane di celebrazione del business-as-usual e di “bla bla bla”. Le persone più colpite non vengono ascoltate. E le voci delle generazioni di domani sono state annacquate dal greenwashing e dalle loro parole vuote. Ma noi sappiamo che il nostro re è nudo».

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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