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COP26, il punto sull’ottavo giorno: Obama, la Cina e la richiesta dell’Africa

La COP26, giunta al suo nono giorno di negoziati, ha affrontano ieri il tema di adattamento, perdita e danno con le testimonianze dirette dei sopravvissuti ai fenomeni meteo estremi

La COP26 prosegue con la nona giornata di negoziati dedicata a due tematiche principali: identità di genere più scienze e innovazione (ne parliamo a questo link). Nella giornata di ieri è stato invece affrontato il tema di adattamento, perdita e danno con le testimonianze dirette dei sopravvissuti ad alcuni dei fenomeni meteo estremi più violenti degli ultimi anni. Per esempio il super tifone Haiyan nelle Filippine o gli incendi boschivi in Australia. Molti di loro hanno affermato di vivere ancora negli stessi luoghi con la paura che possa succedere ancora. L’ottavo giorno di negoziati ha visto inoltre protagonista Barack Obama, che ha definito l’azione per il clima un fallimento. L’ex presidente degli Stati Uniti ha inoltre accusato Cina e Russia di troppo immobilismo.

COP26, è il giorno di Obama: “sull’azione per il clima stiamo ancora fallendo”

COP26, ottavo giorno: gli eventi più importanti

Dopo l’accusa di Obama, replica prontamente un consigliere senior di Pechino che ha affermato come la Cina stia facendo in realtà molto di più di quante le sia riconosciuto. “Ci sono state molte critiche all’atteggiamento della Cina nei media, ma molte di esse si basano su incomprensioni”, ha affermato Wang Yi. Il piano climatico della Cina ha deluso molti perché non conteneva nuove ambizioni e il paese risulta particolarmente assente dalle alleanze per ridurre le emissioni di metano ed eliminare gradualmente il carbone. Il consigliere di Pechino, però, afferma che la Cina ha presentato un piano di azione dettagliato per ridurre le emissioni mentre le altre Nazioni si auto compiacciono per le vaghe promesse a lungo termine.

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Diego Pacheco Balanza, capo negoziatore della Bolivia, attacca i Paesi ricchi: «Bullismo diplomatico»

Secondo Diego Pacheco Balanza – capo negoziatore della Bolivia, intervenuto ai microfoni del Guardian –, il rifiuto dei Paesi ricchi di parlare di perdite e danni alla COP26 è una forma di “bullismo diplomatico“.
“C’è stato un tentativo sistematico da parte dei paesi sviluppati di rimuovere dai negoziati ogni discussione su responsabilità, compensazione e finanziamento diretto del clima, è vergognoso“, ha tuonato. “Invece, vogliono che ci concentriamo sui mercati del carbonio e sulla loro narrativa sullo zero netto del 2050 che è completamente priva di significato. La narrativa dello zero netto è una grande bugia. Dobbiamo eliminare i gas serra ora, non tra 30 anni”.

Il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, ha affermato che i Paesi ad alto reddito devono elaborare piani di riduzione delle emissioni e stanziare denaro per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare l’emergenza climatica mentre l’eurodeputato olandese Bas Eickhout ha affermato che l’impegno per il clima dell’Australia è “letteralmente un opuscolo”. Infine, le nazioni africane chiedono che alla COP26 venga aperta una discussione su un mega accordo di finanziamento da 700 miliardi ogni anno dal 2025 per aiutare le nazioni in via di sviluppo ad adattarsi alla crisi climatica.

Le proteste non si fermano: la polizia di Glasgow ha fatto irruzione in un palazzo che dava rifugio ad attivisti e delegati per il clima

Intanto gli attivisti continuano a protestare a Glasgow, dove un gruppo di 21 persone è stato bandito dal centro della città dopo aver occupato un ponte lo scorso weekend. Nelle prime ore della mattinata di ieri la polizia avrebbe fatto irruzione in un palazzo che dava rifugio ad attivisti e delegati per il clima, raccontano gli occupanti. L’edificio occupato, chiamato Baile Hoose, era in disuso e stava fornendo alloggi di emergenza ai delegati che non erano in grado di trovare un posto dove stare per il vertice. Gli attivisti hanno detto che fino a 20 ufficiali della polizia metropolitana e delle forze gallesi hanno organizzato il raid alle 3 del mattino, affermando di agire su ordine della polizia scozzese.

Secondo le accuse degli attivisti, inoltre, il settore dei combustibili fossili ha la più grande delegazione alla COP26, con almeno 503 delegati direttamente affiliati a società petrolifere, del gas o del carbone. Il settore ha dunque una rappresentanza fin troppo numerosa a Glasgow.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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