COP26, con le promesse fatte finora potremmo limitare il riscaldamento globale a 1,8°C
La Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha pubblicato un rapporto in cui sono state analizzate le promesse fatte finora alla Cop26, e il risultato che potremmo concretamente raggiungere. Con gli impegni presi finora potremmo limitare il riscaldamento globale a 1,8°C, ma l’IEA avverte: «la chiave sta nell’implementarli».
L’IEA aveva pubblicato il rapporto annuale sul settore energetico qualche settimana fa, e sta facendo un grande lavoro per aggiornare i dati seguendo i lavori, tuttora in corso, della Cop26. Nel rapporto pubblicato prima dell’inizio della 26ma Conferenza delle Parti sul Cambiamento Climatico, la promessa, fatta da 120 Paesi di voler ridurre le emissioni di CO2 entro il 2030, e di portarle a zero entro il 2050, avrebbero comunque sforato il limite dell’Accordo di Parigi, con un aumento stimato della temperatura globale di 2,1°C.
Da allora, però, le promesse di molte Nazioni si sono fatte molto più ambiziose. Diverse grandi economie, e paesi in via di sviluppo, hanno deciso di ridurre le emissioni di gas serra. E non solo di CO2, ma anche di metano. E proprio il metano, un altro potente gas ad effetto serra, se ridotto in tempi brevi potrebbe dare risultati significanti nella lotta al riscaldamento globale, specie nel breve periodo.
Secondo le analisi dell’IEA, se le promesse fatte alla COP26 venissero mantenute, nei termini e nei tempi indicati, potremmo essere in gradi di frenare il riscaldamento globale sotto la soglia dei 2°C: le temperature medie del nostro Pianeta potrebbero infatti aumentare di 1,8°C. Ora sta a noi e ai leader politici mantenere tali promesse.
Certo, siamo ancora lontani dagli 1,5°C, soglia che se superata, secondo gli scienziati, potrebbe comportare rischi climatici importanti. Per poter restare sotto tale soglia, servono impegni ancora più ambiziosi e azioni ancora più urgenti. Secondo l’IEA mancherebbe un gap del 70% nelle riduzioni di emissioni necessarie per restare sotto gli 1,5°C entro il 2030. Insomma, l’azione a breve termine presa dai governi del Mondo risulta ancora insufficiente. L’IEA infine avverte: le promesse fatte fin qui e l’ambizione dimostrata finora contano poco, senza una implementazione efficace.