Crisi climatica al centro dell’Assemblea generale ONU in vista della Cop26
A sei settimane dalla Cop26 l’Assemblea Generale ONU, in programma fino al 27 settembre, avrà sicuramente come tema centrale il clima. La 76esima Assemblea Generale dell’Onu, a cui partecipano di persona circa 100 capi di stato e di governo, si tiene a New York dopo la versione virtuale del 2020. E questo appuntamento arriva a sei settimane dalla 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, al via il 1 novembre 2021 a Glasgow: un a tappa cruciale per proseguire la corsa all’adattamento e alla mitigazione della crisi climatica. I Paesi sono chiamati ad intraprendere azioni concrete nel minor tempo possibile: la posta in gioco è alta e la pressione è grande.
Lunedì 20 il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e il primo ministro del Regno Unito Boris Johnson parteciperanno ad un vertice a porte chiuse con leader di altri Paesi per capire quali sono i margini per alzare l’asticella degli obiettivi nazionali e internazionali per frenare la crisi climatica, considerate anche le ripercussioni economiche della pandemia. Boris Johnson si è detto deluso dal progresso fatto finora e nell’assemblea ONU farà pressioni per azioni più risolutive.
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Si tratta di un momento decisivo per contrastare il riscaldamento globale causato dall’attività umana e è necessaria la cooperazione internazionale. «La COP26 deve segnare un punto di svolta», ha detto Guterres. «Abbiamo bisogno che tutti i paesi si impegnino ad azzerare le emissioni nette entro la metà di questo secolo e che presentino strategie a lungo termine chiare e credibili per arrivarci».
Sono molti i passi in avanti fatti negli ultimi anni, ma potrebbero sorgere divergenze rispetto alle strategie. Al G20 di Napoli abbiamo ne avuto un esempio: i Paesi hanno approvato l’accordo “Communiqué su Clima ed Energia” , ma mancano i due punti più importanti che contribuirebbero in modo sostanziale a sveltire il processo di decarbonizzazione e il contenimento delle temperature globali al di sotto della soglia degli 1,5°C. A mettersi di traverso sono 5 i Paesi, tra cui Cina, Russia e India.
Alcuni ambientalisti hanno addirittura chiesto un rinvio della Cop26, per timori sulla sua inclusività connessi alla disponibilità di vaccini per il Covid-19. Un appello caduto nel nulla perché, come dichiarato da diversi funzionari, la crisi climatica non aspetta.
L’assemblea annuale dell’ONU potrebbe dunque essere una importante occasione per preparare il terreno in vista della Cop26.