Cambio ora: a fine ottobre 2022 torna l’ora solare. Qual è il risparmio energetico?
Estendere la durata dell'ora legale permetterebbe di risparmiare sui consumi e sulle emissioni
Il cambio da ora legale a ora solare avverrà alla fine di ottobre: il 30 ottobre alle ore 3 di notte dovremo spostare le lancette indietro di un’ora, guadagnando così un’ora di sonno in più. Con il ritorno dell’ora solare avremo più luce al mattino, mentre il buio calerà prima la sera.
Il dibattito sull’ora legale è rimasto bloccato da anni nel panorama europeo, passato in secondo piano prima per l’arrivo della pandemia e ora della guerra. Dal 2018, infatti, l’Unione Europea sta cercando di decidere se abolirla in tutta l’UE o se lasciare agli Stati membri la decisione. Oggi però, in un momento critico per i consumi per via della crisi energetica, è interessante capire l’efficacia del cambio ora, adottata proprio per risparmiare sui consumi e sulle emissioni.
Il cambio dell’ora conviene per ridurre i consumi di elettricità?
Terna, la società proprietaria della rete di trasmissione nazionale italiana dell’elettricità in alta e altissima tensione, a marzo 2022 (prima dell’apice del prezzo del gas) stimava che nei 7 mesi di ora legale, l’Italia avrebbe risparmiato oltre 190 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora, con una conseguente riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera. I mesi che segnano il maggior risparmio energetico stimato da Terna sono aprile e ottobre.
Ma perché si risparmia? Spostando in avanti le lancette di un’ora a fine marzo, infatti, – spiega Terna – si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi l’effetto ‘ritardo’ nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate e fa registrare valori meno evidenti in termini di risparmio elettrico.
Tra il 2004 e il 2021 Terna stima un risparmio di circa 10,5 miliardi di kWh di consumo di energia elettrica in Italia, e un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro.
Se rendessimo l’ora legale permanente risparmieremmo 500 milioni di euro
Secondo la Società italiana di medicina ambientale (SIMA), prorogando l’ora legale di un altro mese, quindi fino alla fine di novembre, consentirebbe all’Italia di risparmiare 70 milioni di euro. La SIMA e l’associazione Consumerismo No Profit, hanno quindi lanciato un appello, pubblicato sulla rivista Lancet Regional Health – Europe, in cui hanno avanzato la proposta di prolungare la durata dell’ora legale al mese di novembre, in modo da risparmiare sui consumi in un momento così delicato. La proposta si inserisce infatti nel contesto delle misure adottate dal governo per ridurre i consumi elettrici, con il posticipo della data di avvio per i riscaldamenti domestici e un anticipo sulla data di stop.
Secondo le stime, mantenere l’ora legale nell’arco dell’intero anno, potrebbe far risparmiare almeno 500 milioni di euro all’Italia (con i prezzi di oggi), riducendo in contemporanea le emissioni di 200.000 tonnellate ogni anno.