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Commissione UE, nuovo target: -90% emissioni entro il 2040. Ma non mancano le controversie

La proposta rientra nell'obiettivo di diventare il primo continente al mondo a impatto climatico zero

La Commissione Europea ha proposto una riduzione del 90% delle emissioni di gas serra all’interno dell’Unione Europea entro il 2040. Si tratta sostanzialmente dell’obiettivo intermedio prima dell’azzeramento definitivo entro il 2050. La proposta rientra nell’obiettivo della Commissione di diventare il primo continente al mondo a impatto climatico zero.

La Commissione Europea mira a diventare il primo continente a impatto climatico zero

La proposta di ridurre del 90% le emissioni climalteranti entro il 2040 è un fatto storico, presentato basandosi “sui migliori dati scientifici a disposizione”, ha detto Wopke Hoekstra, Commissario europeo per il Clima. Per riuscire a raggiungere il traguardo, serve virare in maniera più decisa e rapida verso un’economia pulita. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, nei tre decenni tra il 1990 e il 2021 i 27 Stati membri dell’UE hanno ridotto le loro emissioni solo del 30%.

La sfida proposta mira inoltre ad evitare che le condizioni meteorologiche estreme diventino ancora più violente. Tuttavia, vista la protesta degli agricoltori, alcuni obiettivi sono stati rimossi all’ultimo minuto con il dietrofront dei politici dell’UE e dei suoi Stati membri sui piani per ridurre l’inquinamento delle aziende agricole, fissati nella bozza precedente in una riduzione delle emissioni del 30%.

La Commissione UE non ha previsto una data per la graduale eliminazione dei combustibili fossili: “Come la prevenzione del cancro ai polmoni senza alcun piano per eliminare il fumo”

L’obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti del 90% entro il 2040, secondo l’UE, è la strada giusta per aiutare industria, investitori, governi e cittadini europei a prendere le decisioni necessarie per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tuttavia, la Commissione UE non ha fissato una data precisa per la graduale riduzione dei combustibili fossili: si prevede una riduzione dell’80% nel settore della produzione energetica entro il 2040, ma non sono fissate indicazioni temporali per dismettere carbone, gas e petrolio.

Secondo Silvia Pastorelli, responsabile della campagna sul clima di Greenpeace, una comunicazione fatta così “ha lo stesso senso di un obiettivo di prevenzione del cancro ai polmoni senza alcun piano per eliminare il fumo“. “L’assenza di un piano per eliminare gradualmente i combustibili fossili, e persino i sussidi, non solo ritarda l’azione climatica di cui abbiamo urgentemente bisogno, ma finirà per danneggiare ancora di più le persone“, conclude.

Secondo le ultime stime della Commissione, negli ultimi cinque anni il cambiamento climatico ha causato all’economia europea danni per 170 miliardi di euro. Se non affrontato, il riscaldamento globale porterà a una riduzione del Prodotto interno lordo europeo del 7% entro la fine del secolo.

Fissato un target sulla gestione industriale del carbonio

Un’altra comunicazione fatta dalla Commissione Europea riguarda la gestione industriale del carbonio, vale a dire i processi di cattura, trasporto e stoccaggio dell’anidride carbonica prodotta dalle industrie. Secondo le stime, per raggiungere il target di riduzione del 90% entro il 2040 l’UE dovrebbe essere in grado di catturare almeno 50 milioni di tonnellate entro il 2030, 280 entro il 2040 e 450 entro il 2050.

Inoltre, il settore della produzione di energia dovrebbe risultare completamente decarbonizzato entro il 2040 attraverso soluzioni a basse o zero emissioni di CO2 come le energie rinnovabili, lo stoccaggio di anidride carbonica, il miglioramento dell’efficienza energetica, ma anche l’uso dell’energia nucleare.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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