L’energia rinnovabile rappresenta una delle colonne portanti per contrastare la crisi climatica e garantire un futuro sostenibile, in Europa come in tutto il mondo. E, per fortuna, le notizie che arrivano da questo fronte sono piuttosto buone, con le fonti rinnovabili in continua crescita. Tuttavia, una nuova analisi condotta dal think tank Ember ha rivelato un potenziale ostacolo significativo lungo il percorso verso questa transizione: le reti energetiche europee rischiano di non essere all’altezza della crescente diffusione dell’eolico e del solare.
«Non possiamo permetterci di trascurare le reti. Se non si aggiornano i piani, rischiano di frenare la transizione energetica europea», ha dichiarato Elisabeth Cremona, analista di Ember e autrice principale dello studio. «Assicurarsi che il solare e l’eolico possano effettivamente collegarsi al sistema è fondamentale quanto i pannelli e le turbine stesse».
Al momento, undici Paesi su 26 stanno pianificando le capacità delle loro reti in modo inadeguato rispetto agli obiettivi nazionali e alle previsioni di mercato per l’eolico e il solare, avvertono gli esperti. Con questo divario rischiamo di non poter contare su una capacità di rete sufficiente a collegare in modo efficace le fonti di energia rinnovabile nei prossimi anni, quando ci si aspetta un aumento significativo della loro diffusione.
In particolare, il settore solare potrebbe essere colpito in modo più significativo da questa lentezza, con 19 piani nazionali su 23 che per il 2030 prevedono capacità solari al di sotto delle proiezioni di mercato più realistiche. Questo potrebbe tradursi in un disallineamento di 205 GW, quasi equivalente alla capacità solare totale installata nell’Unione europea fino a oggi (263 GW).
La mancanza di una pianificazione adeguata delle reti energetiche potrebbe anche aggravare i problemi di congestione della rete, comportando costi significativi per molti Paesi europei. Ad esempio, la Spagna ha già calcolato di spendere più per la gestione della sua rete di trasmissione nel 2023 di quanto abbia investito per lo sviluppo della stessa.
Questa discrepanza tra le capacità previste e la pianificazione effettiva delle reti è in parte attribuibile alla struttura dei processi di pianificazione, che spesso si basano su informazioni obsolete. Tuttavia, suggeriscono gli esperti, questo ritardo potrebbe essere affrontato attraverso una revisione dei quadri normativi che consenta l’utilizzo di informazioni più tempestive come base per la pianificazione. Negli ultimi mesi le reti energetiche sono già entrate nell’agenda politica, con il Piano d’azione per le reti della Commissione europea del novembre 2023, che definisce gli interventi chiave.
Il rapporto di Ember è disponibile, in inglese, a questo link.