La Germania anticipa l’uscita dal carbone
Inizia subito il piano di "spegnimento" degli impianti a carbone, possibile raggiungimento degli obiettivi già nel 2035
La Germania inizia concretamente il 2020 contrastando la crisi climatica dando subito il via al piano di spegnimento degli impianti a carbone della nazione. Il provvedimento è stato approvato da Bund (Parlamento federale) e dai Laender (singoli stati). Un primo blocco di centrali energetiche a carbone, le più datate, già a partire dal 2020, secondo quanto annunciato dal Ministro dell’Ambiente Svenja Schulze che ha dichiarato “Siamo il primo paese al mondo ad uscire dal nucleare e dal carbone: un grande passo per la protezione #clima e un importante segnale internazionale.”
Wir sind erstes Land weltweit, das verbindlich aus Atom & Kohle aussteigt: ein großer Schritt für #Klimaschutz & wichtiges internationales Signal. Mir ist als Sozialdemokratin wichtig, dass wir keine Region im Regen stehen lassen und #Kohleausstieg sozialverträglich organisieren.
— Svenja Schulze (@SvenjaSchulze68) 16 gennaio 2020
La governance della transazione prevede, come annunciato dal ministro delle finanze Olaf Scholz, un piano miliardario di risarcimento per i gestori colpiti: per quelli dell’ovest sono previsti 2,6 miliardi di euro, per quelli delle centrali dell’est, 1,7 miliardi.
Le regioni carbonifere riceveranno in totale 40 miliardi di euro per la ristrutturazione della propria economia. Il progetto di eliminazione graduale del carbone dovrebbe essere lanciato già a Gennaio e sarà adottato entro la metà dell’anno. Ma non sarà un progetto avviato senza monitoraggio come purtroppo accade in molti altri Paesi, nel 2026 e nel 2029 verrà verificato su larga scala l’andamento del graduale abbandono del carbone. E’ possibile che si arrivi ad una disattivazione totale nel 2035 ovvero 3 anni prima rispetto all’obiettivo prefissato del 2038.