L’energia a carbone avanza e così gli obiettivi climatici sono a rischio
A livello globale, ci sono ancora più di 2.400 centrali elettriche a carbone in funzione in 79 paesi
Secondo un rapporto del Global Energy Monitor pubblicato nei giorni scorsi ci sono troppe nuove centrali a carbone pianificate per rimanere in linea con l’obiettivo climatico di 1,5°C.
Il numero di nuovi impianti pianificati è diminuito lo scorso anno, ma nel 2021 l’elettricità generata dal carbone è aumentata del 9% raggiungendo livelli record.
L’avvento della pandemia da Covid-19 con i conseguenti lockdown e sconvolgimenti economici derivati ha causato una nuova impennata dell’utilizzo del carbone e la crisi energetica globale non migliorerà di certo la situazione. La guerra in Ucraina ha avuto un impatto in questo senso, facendo aumentare i prezzi del gas e rendendo il carbone più conveniente.
? Our Boom and Bust Coal 2022 report is out now, with good and bad news. ?
Let’s start with the good:
✅ Total #coal power capacity under development declined 13% last year, from 525 gigawatts (GW) to 457 GW, a record low.
?/1 pic.twitter.com/NBsJdguZh9
— Global Energy Monitor (@GlobalEnergyMon) April 26, 2022
Energia da carbone in calo ma molte vecchie centrali a carbone continuano a funzionare senza una data di dismissione
Lo scorso anno la capacità totale di energia a carbone in fase di sviluppo è diminuita in modo netto di circa il 13%, passando da 525 GW a 457 GW, un livello record per i nuovi impianti in fase di sviluppo, secondo il report del Global Energy Monitor. Si è verificato anche un calo del numero dei Paesi che hanno in progetto la creazione nuovi impianti, passando dai 41 di inizio 2021 a 34 paesi.
Cina, Corea del Sud e Giappone, in particolare, si sono impegnati a interrompere il finanziamento di nuove centrali a carbone in altri paesi. Nel 2021, inoltre, la quantità di capacità di carbone degli Stati Uniti è diminuita per il secondo anno consecutivo, da 16,1 GW nel 2019 a 11,6 GW nel 2020.
In Europa la situazione è stata ancora migliore con un “pensionamento” dei vecchi impianti pari a 12,9 GW nel 2021: in testa la Germania con 5,8 GW.
Purtroppo però questi segnali incoraggianti sono stati controbilanciati da un rallentamento della messa fuori servizio delle vecchie centrali elettriche a carbone. Sono stati sottratti circa 25 GW di capacità – all’incirca pari alla quantità di nuova capacità commissionata in Cina – e la quantità di elettricità generata dal carbone è aumentata del 9% nel 2021.
A livello globale, ci sono ancora più di 2.400 centrali elettriche a carbone in funzione in 79 paesi, per un totale di quasi 2.100 GW di capacità. Sono 170 gli impianti che non hanno una data di “pensione” o un obiettivo di neutralità del carbonio.
L’ultimo rapporto IPCC ha messo nero su bianco che l’utilizzo del carbone deve diminuire del 75% entro il 2030 (dai livelli del 2019) per arrivare agli obiettivi climatici e impegni attuali non sono sufficienti. Il momento per farlo è adesso.