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Allerta nel mar dei Caraibi: una petroliera alla deriva rischia di rovesciarsi

Una nave cargo è stata inviata sul posto per cercare di prelevare 550.000 tonnellate di greggio

Nel Mare dei Caraibi c’è una vecchia petroliera alla deriva che rischia di rovesciarsi. L’allerta è scattata nel Golfo di Paria, angolo di mare tra Venezuela, Trinidad e Tobago. C’è il rischio che si verifichi l’ennesimo disastro ambientale, che segue quello verificatosi alle Maurituis, quello sfiorato in Sri Lanka e quello ancora non risolto nello Yemen.

Questa volta è una vecchia petroliera cargo della PDSVA, la società petrolifera statale venezuelana, a tenere con il fiato sospeso per il rischio di un pesante danno ecologico. La petroliera Nabarima rischia infatti di rovesciarsi e sversare nelle acque milioni di barili di greggio.

E’ completamente alla deriva: dal gennaio 2019 la petroliera è completamente abbandonata, a bordo non c’è nessuno e i sistemi di sicurezza non sono in funzione. La nave non può muoversi perché ancorata al fondale e non ha nemmeno energia elettrica.

Una bomba ecologica pronta ad esplodere. A causa delle onde e del pessimo stato in cui si trova la petroliera sta iniziando ad imbarcare acqua e nel corso degli ultimi giorni ha iniziato a piegarsi sempre di più sul lato destro. Al suo interno si trovano 1,4 milioni di barili di greggio.

Le autorità di Trinidad e Tobago sono molto preoccupate: la petroliera si trova sul limite delle loro acque territoriali, nel Golfo di Paria. Secondo quanto riferito dal ministro dell’Energia di Trinidad e Tobago Franklin Khan dopo un sopralluogo di tecnici, l’inclinazione della petroliera sarebbe ancora contenuta. Ma la dichiarazione non convince ambientalisti e altri esperti.

In caso di versamenti, il greggio potrebbe raggiungere la costa in sole 24 ore

Come riporta l’ultimo bollettino della Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, una nave cargo è stata inviata sul posto per cercare di prelevare 550.000 tonnellate di greggio dalla petroliera Nabarima. Una operazione molto rischiosa che potrebbe dare luogo anche a versamenti di greggio in mare.

Fonte Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici

L’impatto di un possibile versamento è stato simulato da un modello elaborato dal Copernicus Marine Service (CMEMS) e dall’Aeronautica Militare Italiana per l’ECMWF. Se dovesse verificarsi un disastro petrolifero, in meno di 120 ore la macchia di olio potrebbe raggiungere la costa. La fuoriuscita di 73 mila tonnellate di greggio (ad un ritmo di 608 tonnellate ogni ora), potrebbe essere devastante. Secondo la simulazione il greggio potrebbe raggiungere la costa del Venezuela in sole 24 ore: i venti e le correnti potrebbero portare il greggio sul tratto di costa della foce del Rio de San Juan che divide lo Stato di Sucre da quello del Monagas, distante 50 chilometri dalla petroliera.

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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