Amazzonia, allarme deforestazione: persa un’area grande come il Portorico in meno di un anno
Nel 2019 toccato il record dell'ultimo decennio, con 9762 chilometri quadrati di foreste distrutte, il 30% in più rispetto all'anno precedente
La deforestazione in Amazzonia avanza senza sosta e la percentuale di foresta divorata è aumentata soprattutto negli ultimi 10 anni. La distruzione della più grande foresta pluviale tropicale del mondo ha raggiunto a novembre 563 km quadrati. Si tratta di un aumento dell’83% rispetto allo stesso periodo del 2018, secondo i dati forniti dall’agenzia di ricerca spaziale INPE, . La deforestazione solitamente subisce un rallentamento tra novembre e dicembre, in concomitanza con la stagione delle piogge nella regione amazzonica, e i dati dello scorso mese sono insolitamente elevati. I devastanti incendi avvenuti nel mese di agosto, inoltre, hanno ulteriormente aggravato la situazione.
La deforestazione totale per il periodo gennaio-novembre del 2019 sale così a 8.934 km quadrati, pari a un’area grande quasi come il Portorico. Altri dati ufficiali dell’ente Prodes, diffusi nel mese di novembre scorso, avevano messo in luce che nel 2019 il disboscamento dell’Amazzonia ha toccato il livello record dell’ultimo decennio, con 9762 chilometri quadrati di foreste distrutte, il 30% in più rispetto all’anno precedente: un’area grande quanto 1,4 milioni di campi di calcio.
Secondo ambientalisti e ricercatori il presidente Jair Bolsonaro avrebbe gravi responsabilità per l’escalation della deforestazione in Brasile. Già in campagna elettorale il presidente brasiliano aveva affermato che la protezione della foresta amazzonica non era tra le sue priorità e una volta in carica ha trasformato i suoi proclami in fatti, indebolendo da subito l’agenzia per l’ambiente Ibama e contribuendo a creare un clima generale di impunità per coloro che abbattono illegalmente la foresta. Dura la condanna da parte di Greenpeace, per bocca del coordinatore delle sue politiche pubbliche Marcio Astrini: “il governo di Bolsonaro è responsabile di ogni centimetro di foresta distrutta. Questo governo oggi è il peggior nemico dell’Amazzonia”. L’Osservatorio sul clima brasiliano, una rete di organizzazioni non governative che comprende anche Greenpeace, ha affermato che l’aumento della deforestazione nel 2019 è stato il più rapido in termini percentuali dagli anni ’90 e il terzo più veloce di tutti i tempi. Il periodo nero per la foresta amazzonica è stato vissuto nei primi anni 2000, quando la deforestazione raggiunse livelli enormi: solo nel 2004 vennero divorati ben 27 mila chilometri quadrati di foresta, una dimensione paragonabile all’intera isola di Haiti. Dopo l’annus horribilis del 2004 il trend ha visto una discesa ma dal 2014 stiamo assistendo a un nuovo, lento aumento della deforestazione.