Amazzonia tra siccità e incendi: bruciata un’area più grande del Qatar a inizio 2024
Secondo un recente studio, oltre un terzo della foresta amazzonica fatica a riprendersi dalla siccità
L’Amazzonia fatica a riprendersi dalla siccità. Secondo un nuovo studio, oltre un terzo della foresta tropicale più grande del Pianeta sta lottando per riprendersi. Questa nuova ricerca, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, mette in guardia su un “rallentamento critico” di questo importantissimo ecosistema, che solleva preoccupazioni sul fatto che il più grande serbatoio di carbonio terrestre si stia degradando verso un punto di non ritorno.
Amazzonia, ripresa più lenta a causa di una siccità più intensa nel sud-est e più frequente nel nord-ovest
In passato, la volta della foresta tropicale sudamericana, ovvero lo strato superiore delle piante che intercetta la maggior parte della luce solare, si restringeva e si espandeva in concomitanza con le stagioni secche e piovose annuali. Aveva anche la capacità di riprendersi da una singola siccità. Ma negli ultimi tempi, la ripresa è diventata più lenta perché la siccità sta diventando più intensa nel sud-est dell’Amazzonia e più frequente nel nord-ovest.
Il nuovo studio esamina le immagini satellitari dell’attività della vegetazione dal 2001 al 2019, con l’obiettivo di indagare su come “la frequenza, l’intensità o la durata della siccità contribuiscono alla perdita di stabilità della vegetazione amazzonica”. I ricercatori hanno scoperto che il 37% della vegetazione più ‘matura’ nella regione mostrava una tendenza al rallentamento.
Sebbene i modelli variassero da un’area all’altra, hanno concluso che l’Amazzonia sud-orientale, altamente deforestata e degradata, è più vulnerabile a un declino verso uno stato diverso e più secco. Inoltre, hanno stabilito che l’intensità della siccità era un fattore più significativo della frequenza della siccità.
Una ripresa più lenta potrebbe essere un “indicatore precoce” del collasso su larga scala
La notizia di una ripresa più lenta non è preoccupante solo per l’Amazzonia ma per il mondo intero. La foresta tropicale ospita infatti oltre 15.000 specie di alberi, che aiutano ad assorbire l’anidride carbonica dall’atmosfera. Ma questa capacità, e la resilienza complessiva della foresta, viene indebolita dal caos climatico. Il documento afferma che il rallentamento del tasso di recupero della foresta potrebbe essere un “indicatore precoce” del collasso dell’ecosistema su larga scala.
L’Amazzonia, che di solito ospita la più grande massa d’acqua dolce del mondo, lo scorso anno ha sofferto di una gravissima siccità che ha prosciugato i fiumi, aggravato gli incendi e portato alla morte di massa dei delfini di fiume. Tornado all’ultima ricerca, i dati rilevano che le aree amazzoniche che hanno registrato le precipitazioni più basse dall’inizio degli anni 2000 hanno subito il maggiore declino della stabilità. Le stagioni delle piogge stanno diventando sempre più brevi e intense, tanto da compromettere la capacità della foresta di riprendersi dalla siccità poiché molte specie di alberi non si sono evolute per far fronte a queste condizioni estreme.
Questa tendenza in futuro peggiorerà in concomitanza con l’aumento dell’intensità e della frequenza della siccità in Amazzonia
Queste tendenze in futuro peggioreranno poiché il riscaldamento globale aumenterà la frequenza e l’intensità della siccità in Amazzonia. Il documento afferma che questo “causerà cambiamenti nella struttura e nel funzionamento delle foreste aumentando la mortalità forestale e portando potenzialmente più aree dell’Amazzonia vicine a un punto critico”. Il cambiamento nel ciclo interno delle piogge nelle aree colpite “potrebbe innescare un effetto a cascata, portando potenzialmente a un ulteriore rallentamento in altre parti della foresta amazzonica, con implicazioni a livello globale su altri punti critici”.
Amazzonia, mai così tanti incendi nei primi quattro mesi dell’anno
L’Amazzonia brasiliana, secondo l’agenzia di ricerca spaziale brasiliana Inpe, non ha mai subito incendi così grandi come da gennaio ad aprile 2024 in oltre vent’anni di dati. Più di 12.000 chilometri quadrati della foresta pluviale amazzonica brasiliana sono bruciati nei primi quattro mesi del 2024, un record. Si tratta di un’area più grande del Qatar o quasi delle dimensioni dello stato americano del Connecticut.
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