Caldo estremo, al confine tra Messico e Stati Uniti muoiono sempre più migranti
Negli ultimi due anni dieci volte più migranti morti rispetto a soli cinque anni fa
Il caldo estremo continua a uccidere al confine tra Stati Uniti e Messico, dove negli ultimi due anni sono morti dieci volte più migranti rispetto a soli cinque anni fa. Durante i primi otto mesi del 2024, i corpi di 108 presunti migranti, per lo più provenienti da Messico e America Centrale, sono stati trovati vicino al confine nel New Mexico, secondo i dati più recenti. Molti dei corpi sono stati scoperti a meno di 16 km da El Paso.
Il caldo uccide i migranti al confine tra Stati Uniti e Messico
Nel 2023 i resti di 113 presunti migranti sono stati trovati vicino al confine dello stato con il Messico. Nel 2020 sono stati trovati nove corpi e nel 2019 ce n’erano 10. Non è chiaro perché in quel punto muore così tanta gente ma una delle ipotesi, secondo gli esperti, è che i trafficanti trattino in maniera più dura i migranti, conducendoli attraverso percorsi più lunghi e dunque più faticosi se esposti ad alte temperature. Una cosa è certa: l’ufficio di ricerca medica dell’Università del New Mexico, che identifica i morti e conduce le autopsie, afferma che quasi tutti i decessi mostrano che la causa è legata al calore.
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La crisi climatica aumenta il rischio di ondate di calore: l’estate 2024 è stata la più calda mai registrata
L’aumento dei decessi in New Mexico avviene mentre la crisi climatica causata dall’uomo aumenta la probabilità di ondate di calore. Ricordiamo infatti che l’estate 2024 è stata la più calda di sempre secondo i dati Copernicus. Quest’anno, la zona di El Paso ha avuto il suo giugno più caldo di sempre con una temperatura media di 32°C. Il 12 e il 13 giugno si sono registrate temperature massime giornaliere record di 42°C. Valori che possono rivelarsi fatali per chi ha fatto viaggi lunghi o è costretto a percorrere sentieri faticosi.
Ma anche nel deserto del Sonora in Arizona i migranti muoiono per gli stessi motivi. Il numero delle vittime del New Mexico, infatti, si avvicina a quello delle vittime in Arizona. Il deserto del Sonora è anche più caldo: nei primi otto mesi del 2024 sono stati scoperti i resti di 114 presunti migranti, secondo un progetto di mappatura condotto dall’organizzazione non-profit Humane Borders e dall’ufficio del medico legale della contea di Pima a Tucson.
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