Caldo record in Spagna e violenti incendi in Portogallo
Città di Valencia rovente con 46.8°C
La Spagna sta vivendo una intensa ondata di caldo, la quarta dall’inizio dell’estate. Valencia ieri ha registrato una temperatura record sia all’aeroporto con 46,8°C (record battuto di oltre 3°C) sia in città con 44,4°C. Sono caduti diversi altri record in tutta la Spagna e il caldo intenso dovrebbe attenuarsi leggermente nella settimana di Ferragosto.
Han caído récords de series muy largas de AEMET… Valencia, el aeropuerto de Valencia, Llíria, Carcaixent, Atzeneta del Maestrat, Chiva, Segorbe…
Hemos delimitado en color amarillo (aprox.) las zonas donde se ha registrado la máx. absoluta hoy. pic.twitter.com/gnVlrT9mkX
— AVAMET (@avamet) August 10, 2023
Nelle prossime ore possibili picchi di 45ºC saranno raggiunti di nuovo nella valle del Guadalquivir. Rialzo termico notevole alle Canarie, dove l’ondata di caldo durerà fino a domenica.
Portogallo alle prese con caldo e incendi
Circa 2.000 vigili del fuoco stanno combattendo contro incendi selvaggi dopo diversi giorni di caldo estremo in Portogallo. Le autorità hanno dichiarato che almeno 1.400 persone sono state evacuate dalla città meridionale di Odemira. Diversi vigili del fuoco sono rimasti feriti.
Le fiamme sono collegate all’ondata di calore che questa settimana ha colpito gran parte della penisola iberica con temperature superiori ai 40 gradi. Le autorità hanno annunciato che tre grandi incendi che hanno bruciato centinaia di ettari nella vicina Spagna durante il fine settimana sono stati messi sotto controllo. Tuttavia, l’allerta meteo rimane in vigore in gran parte del Paese.
Fra i più gravi incendi divampati in Portogallo negli ultimi giorni, quello di Odemira, nel distretto di Beja, regione dell’Alentejo, scoppiato sabato scorso e che si stava pericolosamente estendendo anche nella regione dell’Algarve, fino a Monchique, già colpita da gravissimi roghi nelle scorse estati. Fortunatamente, secondo quanto riportato dall’Ansa, non ci sono stati morti, ma il rogo a Odemira ha provocato alcune decine di feriti e l’evacuazione di circa 1.400 abitanti, che nel frattempo stanno lentamente rientrando nelle rispettive case. Andati in fumo oltre 8.400 ettari di macchia boschiva, dato particolarmente grave se si considera che parte del territorio distrutto è compresa in un’area protetta di particolare bellezza paesaggistica: il Parco Naturale del Sudovest alentejano.