La California sta vivendo settimane segnate da alluvioni estreme: forti piogge hanno determinato la morte di almeno 18 persone. Una quantità enorme di neve è caduta sulla Sierra Nevada: si tratta di un’ottima risorsa per le prossime stagioni più calde.
Da anni però la California vive una drammatica siccità ed è uno dei luoghi del Pianeta dove maggiormente si stanno mostrando i segni della crisi climatica. Ad oggi circa il 46% della California resta classificato in “grave siccità” secondo l’ultima valutazione pubblicata dallo US Drought Monitor. Si nota però un netto cambiamento rispetto solo a una settimana fa quando ben il 71% del territorio californiano era classificato come affetto da una grave carenza di acqua. Meno dell’1% è stato classificato come “siccità estrema”, in calo rispetto al 27% della scorsa settimana.
Significa che i peggiori livelli di siccità sono stati quasi completamente cancellati dalla California: solo una piccola parte dell’estremo nord dello Stato americano, lo 0,32%, è in condizioni di siccità estrema.
È la prima volta che accade dal 4 aprile 2020, secondo i meteorologi della National Oceanic and Atmospheric Administration. Gran parte dello stato rimane comunque in condizioni di siccità moderata o grave poiché i deficit di umidità sono stati cronici in alcune aree negli ultimi 2-3 anni.
Il manto nevoso della California è del 227% al di sopra della media per questo periodo dell’anno.
La siccità, però, è tutt’altro che finita. Le tempeste hanno scaricato al suolo una quantità impressionante di acqua in sole sei settimane – sufficiente per rifornire 23 milioni di persone per un anno – e i 154 bacini idrici più grandi della California hanno visto un aumento dell’84% rispetto alla media storica.
I lunghi anni di siccità e le temperature in aumento hanno comunque sfregiato lo Stato americano in modo molto pesante: la California ha vissuto la peggiore siccità dalla fine del 1800, a causa di una grave mancanza di pioggia e da temperature molto elevate che hanno favorito lo sviluppo di incendi devastanti.
I periodi di siccità si susseguono senza consentire il pieno recupero degli ecosistemi, con conseguenze sempre più critiche.
One positive outcome of the recent precipitation in the West is its impact on the ongoing drought. The updated US Drought Monitor shows noticeable improvement of drought conditions in California. Despite the record rainfall, much of the state is still enduring drought conditions. pic.twitter.com/BmCQh8w9vL
— NWS Weather Prediction Center (@NWSWPC) January 12, 2023
California: molti bacini ancora sotto le medie
Anche dopo queste forti piogge, alcuni dei bacini idrici dello stato rimangono molto al di sotto delle medie storiche. La crisi climatica si è mostrata estremizzando sia la siccità che la pioggia e in ogni caso questa fase piovosa della stagione invernale non sarà sufficiente per scongiurare la siccità. Molti dei bacini idrici della California hanno visto anche aumenti dalle tempeste, compresi alcuni piccoli che si sono ripresi completamente dai deficit causati dalla siccità, secondo Molly White, responsabile delle operazioni idriche del Dipartimento delle risorse idriche.
Ma i bacini idrici più grandi dello stato sono ancora lontani dal punto di svolta: il lago Shasta e il lago Oroville erano rispettivamente al 44% e al 49% della loro capacità totale, quindi ancora lontani dalla normalità. Inoltre, un’altra importante fonte d’acqua della California meridionale, il fiume Colorado, non ha beneficiato molto delle piogge e il suo bacino idrico più grande, il lago Mead, è ancora estremamente basso.
Le ultime previsioni stagionali del Climate Prediction Center del National Weather Service mostrano un’uguale possibilità di umidità o siccità nella maggior parte della California settentrionale fino a marzo, rendendo difficile prevedere cosa succederà nei prossimi mesi. Nei prossimi giorni, in ogni caso, sono previsti almeno altri due “fiumi atmosferici con nuove occasioni per piogge molto intense ed abbondanti.