Amazzonia soffocata da una siccità senza precedenti: mezzo milione di persone a rischio in Brasile
Siccità e caldo estremo in Amazzonia: centinaia di migliaia di persone rischiano di restare isolate e senza beni di prima necessità, come cibo e acqua
La situazione è estremamente critica per l’Amazzonia, colpita da una siccità senza precedenti affiancata a temperature eccezionali: ieri a Manaus, nel cuore della foresta amazzonica, si è verificata la giornata più calda della storia con 39,3°C.
Secondo le autorità, in Brasile mezzo milione di persone potrebbero essere colpite entro la fine dell’anno. Ma già in molti sono in seria difficoltà: in diverse zone sono venute meno forniture essenziali, come il cibo e l’acqua, perché i principali mezzi di trasporto nella regione sono i corsi d’acqua e i livelli dei fiumi sono storicamente bassi. La siccità ha un impatto anche sulla pesca, principale e spesso unico mezzo di sussistenza per molte comunità dell’Amazzonia, anche a causa di una grave moria di pesci che sta avendo, tra l’altro, l’effetto disastroso di contaminare la già scarsa acqua potabile.
In un’intervista a Reuters, la ministra dell’Ambiente Marina Silva ha spiegato che circa 111.000 persone sono state colpite, in una regione dove gran parte delle proteine della popolazione proviene dalla pesca, che sarà sospesa per qualche tempo.
As the 2023 extreme drought comes along, Amazon floodplain communities get isolated.
Sad situation in Central Amazon. pic.twitter.com/TZ7HYWKMdU
— Ayan Fleischmann (@AyanFleischmann) September 22, 2023
Due settimane fa lo stato di Amazonas, il più grande del Brasile, ha dichiarato un’emergenza ambientale e ha lanciato un piano da 20 milioni di dollari. Le autorità distribuiranno anche cibo e acqua, nonché kit per l’igiene personale, ha affermato in una nota l’agenzia di protezione civile dello stato. Anche il governo centrale sta cercando di correre ai ripari: ieri è stata annunciata una task force federale che trasporterà in aereo acqua, cibo, medicine e altre risorse. Il governo ha inoltre stanziato l’equivalente di quasi 28 milioni di dollari per dragare i fiumi e i porti della regione per mantenere il flusso dei trasporti quando i livelli dell’acqua scendono, ha dichiarato a Reuters la ministra Silva.
E ha spiegato che dietro l’emergenza c’è anche lo zampino della crisi climatica. I fenomeni estremi che stanno colpendo la nazione, come la siccità in Amazzonia ma anche le inondazioni che si sono verificate nel sud del Brasile, sono legate al fenomeno naturale del Niño, che riscalda le acque superficiali dell’Oceano Pacifico. Tuttavia, secondo gli esperti quest’anno il suo impatto è stato maggiore del normale. «Stiamo assistendo alla collisione di due fenomeni», ha detto Silva: «uno naturale, che è El Niño, e l’altro, un fenomeno prodotto dagli esseri umani, che è il cambiamento della temperatura terrestre».