Australia mai così calda e secca, colpa anche di due pattern climatici
Per l'Australia il 2019 è stato l'anno più caldo e secco di sempre. Ecco quali sono i principali fattori che influenzano le condizioni meteo locali
Alle spalle delle condizioni meteo in Australia ci sono due pattern climatici, in parte responsabili dei terribili incendi, del caldo record e della siccità che sta colpendo parti del Paese. Si tratta del Dipolo dell’Oceano Indiano e dell’Oscillazione Antartica, pattern climatici o schemi di circolazione atmosferica che, a seconda della fase, hanno effetti diversi – talvolta diametralmente opposti – sulle condizioni meteo su scala locale.
Dipolo dell’Oceano Indiano
La variazione degli schemi di temperatura e precipitazione in Australia dipende molto dalle temperature superficiali dell’Oceano Indiano. La definizione di Dipolo dell’Oceano Indiano (IOD) si riferisce alla differenza (relativamente positiva o negativa) delle temperature della superficie del mare in parti opposte dell’Oceano Indiano (alternativamente occidentale e orientale). Questa differenza ha un grande impatto – ad esempio – sull’agricoltura in Australia, perché spesso coincide con la stagione della crescita del raccolto invernale.
L’IOD ha tre fasi: neutrale, positiva e negativa. Gli eventi, di norma, iniziano tra maggio e giugno e hanno il picco tra Agosto e Ottobre per poi svanire con l’arrivo della stagione dei monsoni nell’emisfero meridionale, di solito verso la fine del periodo primaverile.
Durante la fase positiva della IOD (configurazione che quest’anno è stata particolarmente forte) i venti soffiano da Est con un riscaldamento dell’acqua superficiale dell’Oceano Indiano occidentale, vicino all’Africa.
Questa modifica della circolazione dei venti permette anche all’acqua più fredda di salire dal fondo dell’oceano verso la superficie nel settore orientale, vicino all’Australia. In questo modo si crea una differenza tra la temperatura superficiale dell’Oceano Indiano occidentale (più caldo) e quello orientale (più freddo). In termini di condizioni meteo in Australia, questa configurazione si traduce in basse probabilità di pioggia e temperature più alte del normale in vaste zone del Paese, aumentando anche il rischio di incendi.
Durante la fase negativa della IOD la situazione si inverte: i venti occidentali si intensificano, con le acque superficiali e più calde spinte verso Est, concentrandole vicino all’Australia. Sull’Oceano Indiano orientale, invece, l’acqua diventa più fredda del normale, inibendo le precipitazioni. Con questo scenario si attendono, quindi, piogge superiori alla norma per il periodo invernale e primaverile in molte zone del Paese, specie sui settori meridionali.
Durante la fase neutrale della IOD non si registrano significative influenze climatiche in Australia.
Oscillazione Antartica
Le condizioni meteo in Australia dipendono anche dal Southern Annular Mode (SAM), anche conosciuto con il nome Oscillazione Antartica. Si tratta dello spostamento verso nord o sud dei forti venti occidentali che dominano le medio-alte latitudini dell’Emisfero meridionale. Dalla posizione di questa “cintura di vento” che circonda l’Antartide dipende la maggiore o minore presenza di aree di bassa pressione in prossimità dell’Australia, che si traduce in una maggiore o minore piovosità in alcune zone del Paese.
Anche questo pattern ha tre fasi diverse: neutrale, positiva e negativa. In generale durante la fase positiva, la cintura di venti occidentali che guida la corrente circumpolare antartica si intensifica e si contrae verso il Polo Sud. Durante la fase negativa, invece, la cintura si espande verso l’Equatore. Gli effetti sulle condizioni meteorologiche locali (un argomento che è ancora oggetto di studio) varia da zona a zona e a seconda della stagione.
In generale, durante l’estate, se la SAM è in fase positiva, si è osservato un aumento medio delle piogge sui settori sud-orientali, mentre in fase negativa la possibilità di pioggia diminuisce (configurazione attuale), con l’innesco di venti secchi e caldi provenienti dalle zone interne dell’isola.
In presenza di una fase positiva durante l’inverno, gli effetti cambiano: le zone costiere sud-orientali e sud-occidentali dell’Australia ricevono meno pioggia, mentre altre zone, specie i settori di nord-est ne ricevono di più del normale. Situazione ribaltata, invece, si osserva nello stesso periodo in corrispondenza di una fase negativa.
Gli esperti del Bureau of Meteorology australiano hanno notato una tendenza, specie negli ultimi anni, ad una presenza sempre più costante di fasi positive durante l’estate e l’autunno. Questi pattern possono durare da qualche settimana fino a diversi mesi.
Cosa sta succedendo ora?
Attualmente le condizioni meteo in Australia cono condizionate da una fase positiva di IOD e negativa di SAM. Questa combinazione di fattori porta sull’Australia sud-orientale condizioni di vento forte e asciutto, con un clima molto caldo, favorendo la propagazione degli incendi.
La buona notizia, è che i pattern ora stanno tornando alla fase neutrale. Le temperature superficiali dell’Oceano Indiano stanno gradualmente diminuendo nei settori occidentali e aumentando vicino all’Australia. Anche il negative SAM sta lentamente rientrando. Gli esperti però sottolineano che il ritorno ad un tempo “normale” in questo periodo significa comunque caldo e secco.
Non bisogna però dimenticare i trend climatici: per l’Australia il 2019 è stato l’anno più caldo e secco di sempre con una differenza di +1,52°C al di sopra della media tra il 1961 e il 1990. E le analisi partono dal 1910. Si tratta di un valore ben al di sopra del record precedente di +1,33°C raggiunto nel 2013. E’ record anche per la media delle temperature massime che ha superato di +2,09°C la media nazionale. Durante l’anno ha piovuto il 40% in meno rispetto alla media, aggravando la siccità che sta interessando gran parte dell’Australia ma soprattutto il Nuovo Galles del Sud e il Queensland. In totale sono andati in fiamme quasi 5 milioni di ettari di territorio.
Il mese di dicembre, in particolare è stato eccezionalmente caldo: ben 3,21°C più caldo della media, un grado più caldo del record precedente. Dicembre 2019 è stato, infatti, il mese più caldo in assoluto per l’Australia dal 1910, più rovente dell’ottobre del 2015. Mediamente, a livello nazionale, a dicembre il termometro ha superato i 35 gradi per ben 21 giorni. Un fatto davvero incredibile contando che la media è di poco più di 1 giorno e che il record precedente è di “soli” 9 giorni. Di questi, due sono state giornate consecutive di caldo record (il 17 e 18 dicembre 2019) giorni in cui le temperature massime medie in Australia hanno sfiorato i 42 gradi (41.9). Infine il 19 dicembre, la colonnina di mercurio è salita fino a 49,9 ° C a Nullarbor (Australia Meridionale), un nuovo record nazionale storico per un mese di dicembre; questi 49,9 ° C si posizionano a soltanto 0,8 °C dal record assoluto di calore australiano di 50,7 ° C (misurati a Oodnadatta, Australia Meridionale, il 2 gennaio 1960) e costituiscono anche un nuovo record mondiale di caldo per un mese di dicembre.
“Questa situazione, che si è protratta per settimane con una continua gara di record di caldo, – commenta la meteorologa di Meteo Expert, Serena Giacomin – non è altro che l’espressione della estremizzazione climatica, ampiamente descritta dai modelli del clima. E, anche se una singola stagione meteorologica non può stabilire una tendenza climatica (per cui ci vogliono almeno 30 anni di dati raccolti), l’accadimento di periodi di siccità sempre più lunghi e frequenti sono ciò che ci si aspetta tra le principali conseguenze del riscaldamento globale.”