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Clima, il 2021 sarà un anno di appuntamenti cruciali

Dopo un 2020 di stallo per i negoziati del clima, dal 2021 ci si aspettano novità importanti. E alcuni segnali di cambiamento sono già evidenti

Carico di speranze per la lotta al Coronavirus, nel 2021 sono riposte grandi aspettative anche per quanto riguarda il clima. Dopo un 2020 che è passato alla storia come l’anno più caldo di sempre, il 2021 sarà segnato da appuntamenti importanti e, auspicabilmente, da cambiamenti profondi in grado di segnare una svolta per il contrasto alla crisi del clima, la sfida più grande che l’umanità abbia mai dovuto affrontare nella sua storia.

L’importanza di quest’anno per quanto riguarda clima e ambiente è stata sottolineata anche dal Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, che l’11 gennaio è intervenuto al Summit per la Biodiversità indicando il 2021 come «l’anno per riconciliare l’umanità con la natura».
Guterres ha ricordato la necessità di agire in modo da raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e di fornire finanziamenti adeguati all’adattamento ai cambiamenti climatici, già responsabili di fenomeni drammatici e sempre più frequenti come siccità, incendi e alluvioni.

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Mentre abbiamo abusato del nostro pianeta come se ne avessimo uno di riserva, ha detto Guterres, «la natura sta contrattaccando», con temperature record e biodiversità in declino. Il segretario dell’ONU ha sottolineato che, oggi, la tragedia del Covid-19 ci offre anche l’opportunità di cambiare rotta. «Con politiche intelligenti e con gli investimenti giusti – ha affermato -, possiamo tracciare un percorso che porta salute a tutti, ravviva le economie, costruisce la resilienza e salva la biodiversità».

Biden clima usa
Twitter/@JoeBiden

Il primo punto di svolta è dietro l’angolo: per mercoledì 20 gennaio è infatti in programma l’insediamento di Joe Biden, che prenderà il posto di Donald Trump alla Casa Bianca con la ferma intenzione di cambiare rotta in modo drastico e rapido. Il presidente eletto ha annunciato una vera e propria raffica di decreti con cui, già dal giorno dell’insediamento, intende far voltare pagina agli Stati Uniti. E il clima è tra le priorità: Biden ha promesso di avviare immediatamente il processo per riportare gli USA tra i Paesi firmatari dell’Accordo di Parigi e di ripristinare molte delle norme ambientali che Trump ha rimosso negli anni del suo devastante mandato.

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Un altro dei maggiori responsabili delle emissioni globali da cui ci si aspettano passi avanti è la Cina: a marzo dovrebbe essere reso noto il nuovo piano quinquennale 2021-2025, che traccerà la rotta per gli obiettivi di sviluppo del Paese. Tra i punti cardine del piano quinquennale ci saranno l’innovazione tecnologica e il raggiungimento dell’indipendenza in alcuni settori chiave, ma secondo le anticipazioni rese note finora gli esperti avrebbero lavorato anche a dei programmi relativi alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico: lo stesso presidente Xi Jinping, a settembre, ha annunciato che la Cina mira ad azzerare le emissioni entro il 2060.

Diversi altri Paesi, compresi quelli dell’Unione Europea, si sono impegnati ad azzerare le emissioni nette. Secondo le stime rese note dalle Nazioni Unite sono più di 110 i Paesi che finora hanno fissato l’obiettivo della neutralità carbonica per la metà del secolo: insieme sono responsabili di oltre il 65 per cento delle emissioni globali. Nel 2021, e in particolare ai tavoli della Conferenza sul Clima che si terrà a novembre, queste nazioni saranno chiamate a fornire un piano più dettagliato su come intendano concretizzare le proprie aspirazioni.

Buone notizie arrivano anche dal mondo dell’energia: il costo delle rinnovabili sta diminuendo in modo significativo, rendendo decisamente più agevole la strada per la decarbonizzazione. Nell’ottobre 2020 l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha annunciato che attualmente i migliori sistemi di energia solare offrono «la fonte di elettricità più economica della storia», e se i prossimi mesi vedranno aumentare gli investimenti nel settore delle rinnovabili potremo aspettarci un ulteriore calo dei costi.

Il cambiamento si fa sentire anche nel mondo degli affari, che risente anche di una pressione sempre maggiore da parte dell’opinione pubblica. Investire nel fossile sta diventando sempre più rischioso, mentre i mercati, le aziende e le più grandi banche del mondo mostrano sempre più interesse per gli affari green.

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Foto: Unsplash

Nel 2021 clima protagonista anche nell’agenda delle istituzioni: tra gli eventi da tenere d’occhio il G20 e, soprattutto, la COP26

Il più importante tra gli eventi che nel 2021 – si spera – potranno determinare una svolta significativa è naturalmente la Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima, la COP26, che si terrà dall’1 al 12 novembre a Glasgow, ospitata dal Regno Unito in partenariato con l’Italia. In occasione della Conferenza la comunità internazionale sarà chiamata a fare il punto sui progressi fatti in seno all’Accordo di Parigi e soprattutto ad alzare l’asticella per quanto riguarda gli obiettivi da perseguire in futuro.

La COP26 sarà preceduta da altri due appuntamenti importanti a essa collegata, che saranno ospitati dall’Italia. Il primo è la COP dei giovani, che si terrà dal 28 al 30 settembre e porterà a Milano giovani provenienti da tutti i 198 Paesi che aderiscono alla Conferenza sul Clima. Lo svolgimento sarà ovviamente vincolato all’andamento della pandemia, ma secondo quanto reso noto finora dovrebbero partecipare anche la giovane attivista Greta Thunberg e Jayathma Wickramanayake, delegato dei giovani del Segretario generale delle Nazioni Unite.

In seguito si terranno gli incontri della Pre-COP, ospitata da Milano dal 30 settembre al 2 ottobre, che in un contesto più informale di quello della COP26 permetterà ai rappresentanti di circa 40 Paesi di iniziare a discutere e confrontarsi su alcuni aspetti politici chiave dei negoziati.

Nel 2021 all’Italia spetta inoltre la presidenza del G20: nel corso dell’anno si terranno numerosi incontri ed eventi, che culmineranno con il Vertice dei Leader in programma a Roma per il 30 e il 31 ottobre. Dopo un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, il summit sarà chiamato a dare risposte concrete a tutte le maggiori sfide globali, tra cui rientra certamente anche la lotta al cambiamento climatico.
Il sito ufficiale del G20 evidenzia le tematiche ambientali tra le priorità da affrontare: «stiamo lavorando su temi cruciali – si assicura -, quali i cambiamenti climatici, il degrado dei suoli, la perdita di biodiversità e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Si tratta di questioni che sono ormai da tempo sul tavolo del G20, sulle quali è necessario, oggi, agire con ambizione per trovare rapidamente risposte adeguate ed efficaci».
Anche in occasione del G20 sarà determinante la direzione impressa alla ripresa economica, con investimenti che non potranno prescindere dalle tematiche relative alla sostenibilità ambientale.

Valeria Capettini

Iscritta all'ordine dei Giornalisti, faccio parte della squadra di Meteo Expert dal 2016: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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