Caldo record e siccità, è emergenza in Africa: strage di animali, aumentano sfollati e violenze
Centinaia di migliaia di persone stanno abbandonando le proprie case per cercare acqua, cibo e pascoli: dalla Croce Rossa l'allarme per l'aumento di violenze e conflitti
Nel mese di novembre il clima il Africa non è mai stato così caldo almeno dall’inizio delle registrazioni, ovvero da oltre 110 anni.
Il mese di novembre del 2021 è stato segnato da un clima più caldo della norma in tutto il Pianeta, ma l’anomalia è stata particolarmente significativa in Africa, dove per la prima volta ci si è avvicinati ai 2 gradi di differenza rispetto alla media (1.61°C).
Il nuovo record arriva dopo mesi già segnati da caldo anomalo e, soprattutto, da una siccità gravissima che ha messo in ginocchio diverse zone del continente.
La situazione è molto grave, e in diverse regioni sono state registrate morie di animali selvatici. Proprio in questi giorni hanno suscitato clamore le immagini impressionanti arrivate dal parco Sabuli Wildlife Conservancy, in Kenya, dove il fotogiornalista Ed Ram ha fotografato i corpi senza vita di sei giraffe rimaste intrappolate nel fango nel tentativo disperato di abbeverarsi in una riserva d’acqua che si era prosciugata.
Six #giraffes lie dead in Sabuli Wildlife Conservancy in Wajir, #Kenya. The giraffes, weak from lack of food and water caused by severe #drought, died after getting stuck in mud as they tried to drink from a nearly dried-up reservoir nearby. Shot for @GettyImages #climatechange pic.twitter.com/m0efTloXBk
— Ed Ram (@EdR4m) December 13, 2021
È da settimane che la riserva naturale denuncia una situazione drammatica. Nel mese di novembre il parco Sabuli Wildlife Conservancy aveva pubblicato un aggiornamento sul proprio sito in cui, condividendo le immagini degli animali uccisi dal caldo e dalla siccità, scriveva che questo è solo «l’ultimo di una serie di shock climatici che hanno attraversato il Corno d’Africa».
«Se muoiono loro moriamo tutti», ha commentato un pastore che dice di aver perso 40 capre.
Ed è vero: l’impatto di questa situazione è estremamente grave anche per la vita delle persone, minacciate non solo dalla carenza di cibo e acqua ma anche dal conseguente aumento di tensioni e conflitti.
Un’escalation che in alcune zone è già evidente.
A lanciare l’allarme in questo senso è anche la Croce Rossa Internazionale, che ha denunciato una intensificazione dei conflitti armati. In un rapporto che fa il punto in particolare sulla situazione della regione di Galgaduud, in Somalia, la Croce Rossa Internazionale avverte che oltre 300 mila persone sono state colpite dall’aggravarsi della siccità.
In novembre il governo federale ha dichiarato lo stato d’emergenza e migliaia di persone sono già state costrette ad abbandonare le proprie case alla ricerca di acqua, cibo e pascoli.
Nella cittadina di Guriel alla fine di ottobre sono scoppiati violenti combattimenti tra l’Esercito nazionale somalo e il gruppo paramilitare Ahlu Sunnah Wal Jama’a: gli scontri hanno danneggiato molti edifici, compreso l’ospedale principale della città, decine di persone sono morte e circa cento mila abitanti sono stati costretti a fuggire nei villaggi vicini.
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