Clima, aumentano le cause contro governi e aziende: Stati Uniti in prima fila nel 2023
Secondo un nuovo rapporto, le principali cause sul clima riguardano il cosiddetto climate washing
Il clima è sempre più al centro dell’attenzione, come dimostra l’impennata di cause legali contro aziende e governi che non si impegnano a sufficienza nella transizione dai combustibili fossili. Secondo l’analisi pubblicata dal Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment, dal 2015 sono state intentate circa 230 cause legali in linea con il clima contro aziende e associazioni di categoria, due terzi delle quali sono state avviate dal 2020.
Clima, aumentano le cause contro aziende e governi: il climate washing tra i più contestati
Come detto dunque aumentano le cause sul clima contro governi e aziende, ma la forma di contenzioso che cresce in maniera più rapida è quello contro il cosiddetto climate washing, ovvero quella forma di marketing ingannevole attraverso la quale molte aziende cercano di ripulire la loro immagine ambientalista. L’analisi ha rilevato che nel 2023 sono stati intentati 47 casi di questo tipo contro aziende e governi. Dei 140 casi di climate washing esaminati tra il 2016 e il 2023, 77 si sono ufficialmente conclusi, 54 dei quali con una sentenza a favore del ricorrente.
Oltre 30 casi nel 2023 riguardavano il principio “chi inquina paga”, in base al quale le aziende vengono indicate come le responsabili dei danni climatici causati dalle elevate emissioni di gas serra. Gli autori hanno inoltre evidenziato anche sei casi di contenzioso che mettono in discussione il flusso di finanziamenti verso aree che ostacolano gli obiettivi climatici.
Gli Stati Uniti rappresentano la maggior parte dei casi di contenzioso del 2023
Delle cause intentate nel 2023, risulta che gli Stati Uniti sono il Paese che ne rappresenta la maggior parte, con 129 casi di contenzioso. Il Regno Unito si piazza al secondo posto con 24 casi e il Brasile al terzo con 10. Casi di contenzioso sul clima sono stati presentati per la prima volta a Panama e in Portogallo nel 2023. Ciò significa che 55 paesi hanno ora registrato cause climatiche con un numero crescente di contenziosi sorti nel sud del mondo, che rappresenta circa l’8% di tutti i casi.
La maggiori parte delle cause vengono intentate contro i governi, ma quelle contro le aziende stanno aumentando con uno squilibrio ancora una volta tra gli Stati Uniti e il resto del mondo: il 40% dei casi al di fuori degli Stati Uniti sono stati intentati contro aziende, mentre negli Stati Uniti solo il 15% dei casi riguardava aziende.
Le cause che hanno assunto maggior rilevanza: in testa i giovani del Montana
Una delle cause climatiche che ha assunto maggior rilevanza nel 2023 è certamente quella intentata dai giovani del Montana che hanno accusato i funzionari statali di non aver rispettato il loro diritto di vivere in ambiente pulito e sano promuovendo i combustibili fossili. Ma anche la causa intentata da un gruppo di anziane che ha visto la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo condannare la Svizzera per non aver adottato misure adeguate contro la crisi climatica.
Le cause presentate contro le aziende sono ancora in minoranza, ma a livello di impatto si confermano incisive, segnando in alcuni casi un cambio di rotta nei comportamenti aziendali. Si può citare per esempio Shell, la compagnia aerea olandese KLM e la compagnia petrolifera australiana Santos.