Crisi climatica: 189 milioni di persone povere colpite ogni anno
II numero di disastri climatici nelle aree più povere del pianeta è più che raddoppiato dal 1991, causando oltre 676 mila vittime
La crisi climatica è anche una crisi della giustizia: in media ogni anno 189 milioni di persone vengono colpite da eventi climatici estremi nei Paesi in via di sviluppo.
Il nuovo rapporto diffuso dalla rete “Loss and Damage Collaboration”, di cui Oxfam fa parte assieme ad oltre 100 ricercatori, attivisti e decisori politici da tutto il mondo, parla chiaro e snocciola dati molto precisi. Il 79% delle vittime registrate e il 97% delle persone colpite da eventi climatici estremi dal 1991 viveva nei Paesi in via di sviluppo.
1/28.?NEW BRIEF: Today we launch “THE COST OF DELAY: Why finance to address #LossAndDamage must be agreed at #COP27”, which makes it clear why a #LossAndDamage Finance Facility must be established at #COP27 in #Egypt. ?
?Get it here: https://t.co/razdCeT6BC pic.twitter.com/WrdeguDe64
— Loss and Damage Collaboration (L&DC) (@LossandDamage) October 24, 2022
Il 1991, inoltre, è l’anno in cui Vanuatu ha proposto per la prima volta un meccanismo per affrontare perdite e danni. Da allora i paesi sviluppati hanno utilizzato svariate tattiche per ritardare qualsiasi progresso su questo tema, dalla distrazione con soluzioni non trasformative al reindirizzamento delle responsabilità. Non fornire questi finanziamenti è in definitiva dovuto alla mancanza di volontà politica e anche l’industria dei combustibili fossili ha realizzato abbastanza profitti tra il 2000 e il 2019 per coprire i costi delle perdite economiche indotte dal clima in 55 delle zone più vulnerabili . Sono stati generati enormi ricavi, ma i maggiori responsabili della crisi devono ancora pagare.
Nonostante 31 anni di pressioni, COP e numerosi workshop, nessun finanziamento dedicato per aiutare le persone ad affrontare le conseguenze degli impatti climatici (perdite e danni) è stato erogato nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici (UNFCCC). È dunque necessario e urgente che una struttura di finanziamento per perdite e danni debba essere istituita alla COP27.
Saleemul Huq, Direttore dell’International Center for Climate Change & Development, del Bangladesh ha affermato: “essendo una delle poche persone che ha partecipato a ogni singola COP negli ultimi tre decenni, ho assistito personalmente alla resistenza dei paesi sviluppati a ogni tentativo dei paesi in via di sviluppo vulnerabili di discutere di perdite e danni causati dal cambiamento climatico indotto dall’uomo… Alla COP26, i paesi in via di sviluppo hanno chiesto collettivamente la creazione di una struttura finanziaria per perdite e danni, ma è stata respinta all’ultimo minuto dai paesi sviluppati. Erano pronti a parlarne ma senza fornire un centesimo alle vittime del cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo.”
II numero di disastri climatici nelle aree più povere del pianeta è più che raddoppiato dal 1991, causando oltre 676 mila vittime.
L’Africa – secondo i dati dell’African Development Bank – sta perdendo tra il 5 e il 15% di Pil pro-capite all’anno a causa dei cambiamenti climatici, pur essendo responsabile di meno del 4% delle emissioni inquinanti a livello globale.
Solo nella prima metà del 2022, sei tra i più grandi attori dell’industria mondiale dei combustili fossili (BP, Shell, Chevron, Exxon Mobil, Total e Eni) hanno realizzato profitti superiori per 70 miliardi di dollari.