I Paesi del G20 continuano a finanziare i combustibili fossili e, con la crisi globale generata dal Covid-19, le cose potrebbero peggiorare. Senza usare mezzi termini significa che miliardi di dollari continuano a essere spesi ogni anno per aggravare la crisi climatica, proprio da parte di quei Paesi che hanno preso impegni per evitare un innalzamento della temperatura globale e limitarlo a 1,5 ° C entro il 2100.
Un nuovo studio in merito, denominato Still Digging, è stato pubblicato pochi giorni fa dall’associazione ambientalista Oil Change International e Friends of the Earth (FOE). La ricerca mette in guardia anche da un possibile aumento delle sovvenzioni alle industrie dei combustibili fossili a causa della crisi del Covid-19, in barba agli impegni dell’accordo di Parigi. Dalla stipula nel 2015, i Paesi del G20 hanno finanziato con almeno 77 miliardi di dollari all’anno petrolio, gas e carbone attraverso le loro istituzioni di finanze pubbliche.
⚡⚡Just Released: Our new report w/ @FoE_US reveals G20 countries provided at least $77 billion a year in public finance to oil, gas, and coal projects since the Paris Climate Agreement.
Read more: https://t.co/QsiULxZShA #StopFundingFossils #JustRecovery #NoBigOilBailout pic.twitter.com/2iMKAZwTeC
— Oil Change International (@PriceofOil) May 26, 2020
Il rapporto rivela che il finanziamento verso i combustibili fossili non è diminuito da quando è stato siglato l’accordo di Parigi, con un supporto medio annuale per il carbone, da parte dei Paesi del G20, in aumento di 1,3 miliardi di dollari all’anno. I finanziamenti per petrolio e gas rimangono stabili a 64 miliardi all’anno. Cina, Giappone, Canada e Corea del Sud sono risultati i maggiori finanziatori per ciò che riguarda petrolio, gas e carbone tra il 2016 e il 2018.
Facendo eco alle recenti richieste di attivisti per il clima, gruppi di sostegno, politici progressisti e professionisti sanitari, il rapporto sollecita i governi del G20 e le banche multilaterali di sviluppo a sostenere una ripresa globale e giusta dopo la crisi della pandemia in corso. Il denaro dei governi dovrebbe sostenere una giusta transizione dai combustibili fossili che protegga i lavoratori, le comunità e il clima invece di finanziare un’altra grave crisi globale.