Crisi climatica: nel mondo 1 bambino su 3 vive in aree con scarsità di acqua
In occasione della COP28 che si apriorà il prossimo 30 novembre, Unicef lancia un allarme che riguarda i più piccoli
Un bambino su 3 nel mondo (ovvero 739 milioni) vive in aree già esposte a livelli alti o molto alti di scarsità d’acqua, con i cambiamenti climatici che minacciano di rendere questa situazione ancora peggiore. Lo rivela il rapporto The Climate Changed Child dell’UNICEF, lanciato in vista del Summit sul cambiamento climatico della COP28 in programma dal 30 novembre prossimo.
Children are uniquely vulnerable to climate change.
Why?
Because they are not tiny adults.
As climate change threatens their lives, health, and well-being, UNICEF is calling on leaders to protect them from its impacts by taking urgent #ClimateAction.https://t.co/kai5T61Ax2
— UNICEF (@UNICEF) November 13, 2023
Il rapporto, un supplemento all’Indice di rischio climatico per l’infanzia dell’UNICEF, delinea anche la miriade di altri modi in cui i bambini subiscono l’impatto della crisi climatica – fra cui malattie, inquinamento atmosferico, ed eventi meteorologici estremi come inondazioni e siccità. Dal momento del concepimento, fino all’età adulta, la salute e lo sviluppo del cervello, dei polmoni e del sistema immunitario, e di altre funzioni vitali dei bambini sono influenzati dall’ambiente in cui crescono. Per esempio, i bambini sono più esposti all’inquinamento atmosferico rispetto agli adulti. In generale, respirano più velocemente rispetto agli adulti e il loro cervello, polmoni e altri organi si stanno ancora sviluppando.
“Le conseguenze del cambiamento climatico sono devastanti per i bambini”, ha dichiarato Catherine Russell, Direttrice Generale dell’UNICEF. “I loro corpi e le loro menti sono particolarmente vulnerabili all’aria inquinata, alla scarsa nutrizione e al caldo estremo. Non solo il loro mondo sta cambiando – con fonti d’acqua che si prosciugano ed eventi atmosferici terrificanti che diventano più forti e più frequenti – ma anche il loro benessere, visto che il cambiamento climatico influenza la loro salute mentale e fisica. I bambini stanno chiedendo un cambiamento, ma i loro bisogni sono fin troppo spesso messi in secondo piano”.
Secondo quanto emerge dal rapporto, la maggior parte dei bambini esposti si trova nelle regioni del Medio Oriente e Nord Africa e dell’Asia meridionale – questo significa che vivono in luoghi con risorse idriche limitate e alti livelli di variabilità tra un anno e l’altro e stagionale, abbassamento della falda freatica o rischio di siccità.
Fin troppi bambini – 436 milioni – stanno affrontando il doppio svantaggio di una scarsità d’acqua elevata o molto elevata e livelli bassi o molto bassi di servizi per l’acqua potabile – noti come vulnerabilità idrica estrema – mettendo a rischio la loro vita, la loro salute e il loro benessere. Si tratta di una delle principali cause di morte tra i bambini sotto i 5 anni per malattie prevenibili.
Il rapporto mostra che quelli maggiormente colpiti vivono in paesi a basso e medio reddito in Africa Subsahariana, in Asia Meridionale e Centrale e in Asia Orientale e Sudorientale. Nel 2022, 436 milioni di bambini vivevano in aree con vulnerabilità idrica estrema. Fra i paesi più colpiti: Niger, Giordania, Burkina Faso, Yemen, Ciad e Namibia, in cui sono esposti 8 bambini su 10.