Emissioni di CO2 a livelli record, nessun segno di diminuzione. Il rapporto Global Carbon Budget
Nel 2021 le emissioni fossili dell’Unione europea erano state 2,8 miliardi di tonnellate. Nel 2022 si stima una diminuzione di appena lo 0,8%.
Non ci sono segnali di diminuzione delle emissioni globali di CO2: nel 2022 le concentrazioni di carbonio rimangono a livelli record, senza alcun segnale di cambiamento, urgentemente necessario per limitare il riscaldamento a 1,5°C. Lo afferma il team scientifico del Global Carbon Project che ha presentato il rapporto durante la COP27 in corso in Egitto.
Il nuovo rapporto prevede emissioni globali di CO2 totali di 40,6 miliardi di tonnellate (GtCO2) nel 2022, vicine ai 40,9 GtCO2 del 2019, che è il totale annuale più alto di sempre. Le concentrazioni atmosferiche di CO2 raggiungeranno una media di 417,2 parti per milione nel 2022, oltre il 50% al di sopra dei livelli preindustriali.
Emissioni in crescita: la soglia dei 1.5°C verrà superata a breve
Se gli attuali livelli dovessero persistere, c’è una probabilità del 50% che il riscaldamento globale di 1,5°C verrà superato entro nove anni.
Corinne Le Quéré, Professoressa della Royal Society presso la School of Environmental dell’UEA Sciences, ha affermato: “se i governi rispondono ampliando gli investimenti nell’energia pulita e piantando, non tagliando, alberi, le emissioni globali potrebbero iniziare rapidamente a diminuire.
“Siamo a un punto di svolta e non dobbiamo permettere che gli eventi mondiali ci distraggano dall’urgenza e necessità continua di ridurre le nostre emissioni per stabilizzare il clima globale e ridurre i rischi a cascata”.
Le emissioni dovute al cambiamento dell’uso del suolo (come ad esempio la deforestazione) dovrebbero attestarsi a 3,9 GtCO2 nel 2022.
Quelle derivate da carbone e petrolio sono addirittura superiori ai livelli del 2021, con il petrolio che contribuisce in maniera preponderante alla crescita delle emissioni totali. Ciò si spiega anche con il ritorno alla normalità dell’aviazione internazionale dopo lo stop forzato dovuto alle restrizioni pandemiche.
Valori in aumento negli USA e in India, in calo in Cina e nella Ue
Quali sono i Paesi che hanno maggiormente contribuito all’aumento delle emissioni?
Le emissioni dovrebbero diminuire in Cina dello 0,9%, così come nell’Unione Europea dello 0,8%, mentre sono in aumento negli USA (1,5%) e in India (6%), con un aumento dell’1,7% nel resto del mondo.
Per arrivare a zero emissioni di CO2 entro il 2050 occorrerebbe ora una diminuzione di circa 1,4 GtCO2 ogni anno, paragonabile al calo osservato nel 2020 dovuto ai blocchi per la pandemia da COVID-19. I cambiamenti nell’uso del suolo, in particolare la deforestazione, sono una fonte significativa di emissioni di CO2 (circa un decimo
della quantità da quelle fossili). Indonesia, Brasile e Repubblica Democratica del Congo contribuiscono per il 58% alle emissioni globali del cambiamento dell’uso del suolo.
La rimozione del carbonio attraverso il rimboschimento o nuove foreste controbilancia metà della deforestazione.
“Quest’anno assistiamo all’ennesimo aumento delle emissioni globali di CO2 fossile, quando abbiamo bisogno di un rapido declino”, ha affermato il professor Pierre Friedlingstein, del Global Systems Institute di Exeter, che ha condotto lo studio.
“Ci sono alcuni segnali positivi, ma i leader che si riuniscono alla COP27 dovranno intraprendere azioni significative se dobbiamo avere qualche possibilità di limitare il riscaldamento globale vicino a 1,5°C.