Greta Thunberg durissima a Bruxelles: il discorso in italiano [VIDEO]
I politici europei cercano di scappare dalla realtà quando dovrebbero essere i leader della lotta ai cambiamenti climatici: a Bruxelles Greta Thunberg non usa mezzi termini
Greta Thunberg oggi si è recata a Bruxelles, dove è intervenuta di fronte alla commissione Ambientale del Parlamento Europeo (Envi), in occasione della presentazione della Climate Law, la legge sul clima che mette nero su bianco l’impegno di azzerare le emissioni entro il 2050.
Anche in questo caso la giovane attivista non ha usato mezzi termini, criticando la Commissione per il suo sguardo che appare volto eccessivamente verso il futuro. «Non abbiamo bisogno semplicemente di obiettivi per il 2030 o per il 2050 – ha detto Greta Thunberg -: sono necessari per ogni singolo anno. Dobbiamo iniziare a tagliare le emissioni in modo drastico fin d’ora».
La diciassettenne ha sottolineato anche il ruolo centrale che l’Unione ha, e deve avere, nella lotta ai cambiamenti climatici: l’Europa ha «l’obbligo morale» di essere capofila.
Mi chiamo Greta Thunberg, sono un’attivista e un membro del movimento Fridays For Future. Per più di un anno e mezzo noi abbiamo sacrificato il nostro diritto all’istruzione per poter protestare dinanzi alla vostra inazione.
A settembre 7 milioni e mezzo di persone sono scese per strada in tutto il mondo chiedendovi di unirvi, dinanzi ai dati scientifici, per poterci offrire un futuro sicuro. E poi, nel novembre 2019, il Parlamento Europeo ha dichiarato l’emergenza climatica e ambientale.
Avete detto che l’UE sarebbe stata capofila dinanzi alle sfide esistenziali della crisi climatica, una notizia eccellente per noi. Quando i vostri figli hanno fatto scattare l’allarme antincendio voi siete usciti, avete respirato l’aria e vi siete resi conto che era la verità: la casa stava bruciando, non era un falso allarme.
E poi cosa avete fatto?
Siete rientrati, avete finito la vostra cena, avete guardato un film e siete andati a dormire senza nemmeno chiamare i vigili del fuoco.
Mi dispiace, ma questo è un comportamento insensato. Se la casa brucia non si aspetta qualche anno prima di spegnere l’incendio. Eppure è questo che ci propone oggi la Commissione.Quando l’Unione Europea presenta la legge sul clima che prevede la neutralità per il 2050, di fatto state dichiarando che vi arrendete di fronte agli accordi di Parigi, di fronte alle vostre promesse, vi arrendete dinnanzi alla opportunità di fare tutto quello che è possibile per garantire un futuro sicuro per i vostri stessi figli. Perché questo testo si basa su un bilancio di CO2 insufficiente, che di fatto ci dà molto meno della possibilità del 50% di limitare l’innalzamento delle temperature a meno di 1,5 gradi.
Un qualunque testo sul clima, una qualunque politica sul clima, che non si ispiri ai dati scientifici più recenti e che non includa l’aspetto internazionale dell’uguaglianza o delle riduzioni che sono necessarie fin d’ora sarà assolutamente inadeguato. Un testo lancia dei segnali importanti dicendo che si sta agendo quando di fatto non è questa la realtà.
La dura verità è che non ci sono le politiche necessarie né la consapevolezza necessaria: siamo ancora nel pieno di una crisi che però non viene trattata come tale. Avremmo moltissime soluzioni eccellenti, viviamo in un periodo di grande ricchezza, di grandi risorse: abbiamo molta buona volontà e numerose persone pronte a rimboccarsi le maniche per aiutare. Quello che ci manca è la consapevolezza, la giusta leadership e il tempo.
I nostri bilanci di carbonio che scompaiono rapidamente sono l’elemento più importante, ma non includono i feedback loop né un riscaldamento aggiuntivo che potrebbe essere determinato dall’inquinamento atmosferico. Ma è comunque questo il percorso che dobbiamo intraprendere per garantire un futuro all’umanità. Il punto è che i contenuti di questi bilanci non sono mai stati presi in considerazione, non sono neppure mai stati comunicati dai media, e state cercando di redigere dei testi e delle leggi ignorando tutti questi dati, facendo finta che questo vostro piano, che ignora i dati scientifici, possa riuscire a risolvere questa che è la principale crisi che l’umanità si trova ad affrontare, convinti che una legge possa bastare e che voi possiate essere leader climatici, continuando però a costruire e a sostenere economicamente soluzioni che si basano sui combustibili fossili. Vi illudete che lasciare da parte la giustizia e l’equità internazionale non rischierà di far saltare per aria l’intero Accordo di Parigi. Pensate che parole vuote saranno sufficienti a far scomparire questa emergenza.
Si deve porre fine a questo atteggiamento: nessun piano politico, nessun deal, potrà essere sufficiente se continuerete a ignorare i bilanci di CO2 che sono da applicare oggi. Non abbiamo bisogno semplicemente di obiettivi per il 2030 o per il 2050: sono necessari per ogni singolo anno. Dobbiamo iniziare a tagliare le emissioni in modo drastico fin d’ora, alla fonte. I vostri obiettivi lontani nel tempo non serviranno a niente se le emissioni che vengono prodotte oggi continueranno anche solo per qualche altro anno. Perché esauriremo il bilancio a nostra disposizioni ancora prima che gli obiettivi del 2030 o del 2050 possano essere raggiunti.
E dato che le tecnologie a cui si fa riferimento nel testo normativo oggi non sono disponibili su larga scala e forse non lo saranno mai, dobbiamo cominciare a cambiare il nostro comportamento, a cambiare la nostra società. È questa la verità scomoda, davanti a cui non si può scappare, indipendentemente da quanto lo vogliate o da quanto possiate provarci. E più a lungo continuerete a scappare da questa verità, più tradirete i vostri stessi figli.
L’Unione Europea deve essere capofila: avete l’obbligo morale di farlo. E avete anche un’opportunità economica e politica che vi consente di essere il vero leader climatico.
Voi stessi avete dichiarato che stiamo vivendo una situazione di emergenza in termini climatici: l’avete definita una crisi esistenziale. Ma adesso dovete dimostrare che credete alle vostre stesse parole.
Noi non ci accontenteremo di niente che non sia un cammino fondato sui dati scientifici. Questo ci dà la possibilità di garantire le condizioni necessarie alla vita dell’umanità e per mantenere la vita sulla Terra così come la conosciamo. Qualunque alternativa corrisponderebbe a una resa. Questo stesso testo è una resa, perché la natura non scende a patti, non si possono fare compromessi con la fisica.E noi non vi permetteremo di arrendervi, rinunciando al nostro futuro.