Greta Thunberg manipolata? In realtà i colossi finanziano la negazionista Naomi Seibt: ecco di chi si tratta
Con le sue tesi negazioniste, a soli 19 anni Naomi Seibt ha conquistato l’attenzione dei media e la fiducia di molti, tanto da essere rinominata l’Anti-Greta Thunberg.
In realtà, la giovanissima tedesca si è interessata alle questioni legate ai cambiamenti climatici solo di recente: fino a una manciata di mesi fa era molto attiva in politica, militante dell’estrema destra. Cresciuta nella Germania nord-occidentale, Seibt è stata infatti membro di Junge Alternative, sezione giovanile del partito di estrema destra Afd, Alternative für Deutschland, e tutt’ora continua a partecipare ad eventi del partito.
Mentre per alcuni anni ha pubblicato video e articoli in cui appoggiava le tesi di estrema destra su diversi aspetti politici, dall’immigrazione alla teoria gender, Naomi Seibt si è interessata al clima solo di recente ma si pone al pubblico come una vera esperta. Dal maggio 2019 ha infatti utilizzato il suo canale YouTube per pubblicare video in cui si scaglia contro gli ambientalisti del movimento Fridays For Future, sostenendo che la scienza dei cambiamenti climatici non sia «affatto una scienza» e che Greta Thunberg, definita come una «povera ragazza strumentalizzata», sia responsabile di creare «un’inutile isteria».
Peccato che, mentre Greta Thunberg ha attirato l’attenzione dei media e del mondo scioperando da sola di fronte al Parlamento svedese, per Naomi Seibt le luci della ribalta mediatica siano arrivate solo con una “spinta” piuttosto significativa: quella di James Taylor, direttore del Arthur B. Robinson Center on Climate and Environmental Policy del Heartland Institute. Si tratta di un think tank libertario molto vicino all’amministrazione Trump, un organismo che da anni porta avanti campagne che negano l’esistenza dei cambiamenti climatici e l’impatto che le azioni umane hanno sul Pianeta.
Il 2 novembre Taylor ha notato la giovane durante un suo intervento in una piccola conferenza sul clima che si è tenuta a Monaco di Baviera. Da allora l’istituto che dirige, sostenuto con donazioni milionarie da colossi del petrolio e del tabacco come Exxon Mobil e Philip Morris, ha letteralmente assunto Seibt, pagandole uno stipendio di circa 1.900 euro al mese. Per l’Heartland Institute l’Anti-Greta Thunberg è già apparsa in numerosi eventi e video, come il Climate Reality Forum organizzato a Madrid durante la Cop25 contro la stessa conferenza internazionale, o il video che lo stesso Think Tank ha pubblicato online, con l’eloquente titolo Naomi Seibt vs Greta Thunberg: a chi dovremmo credere?
Recentemente la giovane tedesca ha partecipato anche alla Conservative political action conference organizzata vicino a Washington. Durante l’evento, a cui era presente anche il presidente USA Donald Trump, Seibt si è dichiarata «fan» del suprematista bianco Stefan Molyneux e ha affermato di non essere una negazionista del clima, ma piuttosto una «realista», sostenendo che le emissioni di CO2 non siano davvero dannose per il Pianeta e che le conseguenze delle azioni umane siano insignificanti.