Clima

Il negazionismo climatico viaggia su Youtube. Lo studio

I negazionisti del clima non possono più fingere che il cambiamento climatico non stia avvenendo, quindi hanno cambiato la loro narrazione

La disinformazione sul clima e il negazionismo ad essa correlato si stanno diffondendo anche grazie a Youtube. Lo conferma un nuovo studio, condotto dal Center for Countering Digital Hate (CCDH), un’organizzazione no-profit che monitora i discorsi d’odio online, in cui si evidenzia come YouTube stia guadagnando milioni di dollari all’anno grazie alla pubblicità su canali che fanno affermazioni false sul cambiamento climatico. I creatori di contenuti stanno infatti usando nuove tattiche che eludono le politiche della piattaforma di social media per combattere la disinformazione. I negazionisti del clima non possono più fingere che il cambiamento climatico non stia avvenendo, quindi hanno cambiato la loro narrazione

Lo studio ha utilizzato l’intelligenza artificiale per esaminare le trascrizioni di 12.058 video degli ultimi sei anni su 96 canali YouTube di Alphabet Inc (GOOGL.O). I canali hanno promosso contenuti che minano il consenso scientifico sul cambiamento climatico, secondo cui il comportamento umano sta contribuendo a variazioni a lungo termine della temperatura e dei modelli meteorologici, si legge nel rapporto.

In questo rapporto, per la prima volta, i ricercatori hanno quantificato il sorprendente aumento, negli ultimi cinque anni, di quello che chiamiamo “nuovo negazionismo”: il passaggio dal rifiuto del cambiamento climatico di origine antropica agli attacchi alla scienza e agli scienziati del clima e alla retorica che cerca di minare la fiducia nelle soluzioni al cambiamento climatico. Le affermazioni del “nuovo negazionismo” costituiscono oggi il 70% di tutte le affermazioni di negazione del clima fatte su YouTube, rispetto al 35% di sei anni fa.

La CCDH ha infatti rivelato che l’anno scorso il 70% dei contenuti di negazione del clima sui canali analizzati si è concentrato sull’attacco alle soluzioni climatiche come inattuabili, sul ritratto del riscaldamento globale come innocuo o benefico, o sul tacciare la scienza climatica e il movimento ambientalista come inaffidabili. Si tratta di un aumento rispetto al 35% di cinque anni prima.

Si è aperto un nuovo fronte in questa battaglia”, ha dichiarato Imran Ahmed, amministratore delegato della CCDH, in una conferenza stampa.
Secondo il CCDH, YouTube guadagna fino a 13,4 milioni di dollari all’anno grazie agli annunci pubblicitari sui canali analizzati dal rapporto. Il gruppo ha affermato che il modello di intelligenza artificiale è stato creato per essere in grado di distinguere tra scetticismo ragionevole e false informazioni.

Youtube, tramite un suo portavoce, ha cercato di minimizzare l’accaduto. Il CCDH ha invitato la piattaforma ad aggiornare la sua politica sui contenuti di negazione del clima e ha detto che l’analisi potrebbe aiutare il movimento ambientalista a combattere le false affermazioni sul riscaldamento globale in modo più efficace.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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