Clima

Migranti climatici destinati ad aumentare se proseguirà l’inazione sul clima

Circa 1,6 miliardi di persone vivono già in "punti caldi di vulnerabilità", aree a rischio per i pericoli del cambiamento climatico.

La riduzione delle emissioni di gas serra potrebbe ridurre fino all’80% il numero di persone costrette a migrare a causa del cambiamento climatico. Lo si apprende da un nuovo report presentato in occasione della COP27 in corso in Egitto. Il cambiamento climatico sta già causando un aumento dei migranti ma senza misure significative per mitigarlo la migrazione aumenterà nei prossimi anni. Il rapporto è stilato ogni anno dal programma di ricerca ambientale Future Earth, da una rete di scienziati e istituzioni chiamata The Earth League, dall’Organizzazione meteorologica mondiale e dal Programma mondiale di ricerca sul clima.

La migrazione causata dai cambiamenti climatici eserciterà la maggiore pressione sui Paesi a basso e medio reddito, che sono meno in grado di far fronte a questa emergenza. La mitigazione del cambiamento climatico è essenziale per limitare gli impatti negativi del cambiamento climatico in futuro, per ridurre la necessità per le persone di lasciare le proprie case. Uno studio della Banca mondiale, pubblicato lo scorso anno, ha evidenziato che fino a 216 milioni di persone potrebbero essere costrette a lasciare le loro case a causa degli effetti a insorgenza lenta del cambiamento climatico, come i cambiamenti graduali della temperatura e delle precipitazioni.

Il rapporto afferma che in Paesi come Cambogia, Nicaragua, Perù, Uganda, Vietnam e Bangladesh, la mancanza di denaro ha fatto sì che le persone non potessero lasciare le loro comunità anche dopo aver vissuto eventi climatici estremi. In un contesto socio-economico segnato dalla povertà il cambiamento climatico ha la capacità di intrappolare le persone in situazioni vulnerabili. I più poveri non sono dunque in grado di muoversi e adattarsi agli impatti del cambiamento climatico”.

Il Medio Oriente è tra le regioni in cui il cambiamento climatico ha già causato la migrazione. In Siria, ad esempio, una grave siccità ha causato la migrazione verso le aree urbane prima che scoppiasse la guerra civile nel 2011 e ciò ha esacerbato il conflitto.

Le nazioni più ricche sperimentano anch’esse il cambiamento climatico, ma hanno molte più risorse per adattarsi, quindi la migrazione spesso non è necessaria mentre circa 1,6 miliardi di persone vivono già in “punti caldi di vulnerabilità”, che sono aree a rischio per i pericoli del cambiamento climatico. Entro il 2050, il numero è destinato a raddoppiare.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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