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Nobel per la Pace: Greta Thunberg e gli altri candidati

La giovanissima Greta Thunberg è considerata tra i candidati favoriti per il Nobel per la Pace: ecco chi sono gli altri e quando conosceremo il nome del vincitore

Greta Thunberg è candidata al premio Nobel per la Pace, e secondo molti osservatori (e scommettitori) sarebbe la favorita per il riconoscimento, uno dei più importanti in assoluto per leader politici, organizzazioni e attivisti. L’impegno di Greta ha già portato la sedicenne svedese a vincere diversi premi, ma la sua conquista del Nobel è tutt’altro che scontata. Uno degli aspetti che viene più spesso contestato all’attivismo di Greta Thunberg è la sua retorica, che molti considerano eccessivamente aggressiva e divisiva. La notorietà dell’attivista effettivamente non è legata solo al suo impegno per l’ambiente e il clima, ma anche agli attacchi diretti ai leader mondiali e al sentimento di vergogna che i suoi discorsi suscitano in molte persone, per esempio quando viene criticato chi si sposta con l’aereo.

Greta Thunberg, il video del discorso alle Nazioni Unite

Chi sono gli altri candidati

Il comitato che assegna il Nobel per la Pace ha fatto sapere di aver ricevuto 301 segnalazioni per il riconoscimento: tra queste, 223 sono persone e 78 organizzazioni internazionali. Anche se il nome più accreditato da bookmaker e osservatori è quello di Greta Thunberg, diverse altre candidature sembrano avere concrete chance di ricevere il premio.

È il caso per esempio del primo ministro etiope, Abily Ahmed, 43enne che da quando ha assunto la guida del proprio Paese, nel 2018, è riuscito a mettere in atto cambiamenti importanti, prima fra tutti la pace con l’Eritrea, stato con cui l’Etiopia era ufficialmente in guerra dal 1998. Ahmed ha inoltre denunciato pubblicamente la corruzione di cui si macchia anche la coalizione di governo di cui è leader e ha accusato le forze di sicurezza dell’Etiopia di atti di «terrorismo» contro la nazione stessa; ha liberato migliaia di prigionieri politici e riconosciuto la legittimità di gruppi di opposizione che venivano classificati come terroristici.

Tra i candidati più accreditati al Nobel per la Pace c’è Jacinda Arden, la prima ministra neozelandese. 39 anni, progressista e femminista, Arden è una delle pochissime leader internazionali donne. È stato particolarmente apprezzato il modo in cui ha gestito la situazione dopo il terribile attentato di Christchurc, quando un suprematista bianco ha ucciso 50 persone in due moschee.

C’è anche un nome italiano, tra quelli proposti per il Nobel: è Filippo Grandi, diplomatico milanese di 62 anni che dal 2016 guida l’UNHCR, l’Agenzia Onu per i Rifugiati, che assiste migranti e rifugiati di tutto il mondo. Tra le altre cose, l’UNHCR è l’unica organizzazione internazionale che può visitare i campi di detenzione per i migranti in Libia. Grandi lavora da oltre vent’anni per l’Onu, dove ha già ricoperto incarichi di grandissima importanza: è stato vice-presidente della missione in Afghanistan e commissario dell’UNRWA, Agenzia per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi.

Tra gli altri candidati ci sono nomi che già da anni vengono presi in considerazione per il riconoscimento, come quello di Raoni Metuktire, famoso attivista per i diritti degli indigeni brasiliani, Papa Francesco e la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Al giorno della verità manca poco: venerdì 11 ottobre sapremo chi sarà il vincitore del Premio Nobel per la Pace 2019.

Valeria Capettini

Iscritta all'ordine dei Giornalisti, faccio parte della squadra di Meteo Expert dal 2016: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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