Record di tornado a marzo 2022 negli USA: c’è un legame con i cambiamenti climatici?
Con almeno 210 tornado confermati, marzo 2022 ha fatto segnare il maggior numero di vortici mai registrato negli USA; si è superato infatti il precedente record di 192 del marzo 2017. I numeri potranno ancora salire man mano che verranno completate tutte le analisi su eventuali tornado ancora da confermare.
Vediamo quindi i principali eventi di questo mese da record.
Nel fine settimana del 5 e 6 marzo, intensi temporali hanno attraversato il Midwest, causando la morte di almeno sette persone. In queste giornate si è sviluppato un tornado EF4 che ha attraversato la città di Winterset, nell’Iowa, il quale è risultato il più violento mai registrato così precocemente negli stati settentrionali degli USA.
La persistenza della corrente a getto sugli Stati Uniti centro-meridionali ha continuato a richiamare aria calda e umida dal golfo del Messico, fornendo le condizioni ideali per la genesi di intensi passaggi perturbati con altri numerosi tornado.
Un nuovo incisivo peggioramento si è verificato tra il 21 e il 22 Marzo, quando sistemi temporaleschi severi hanno attraversato il Texas muovendosi poi verso Louisiana, Mississippi e parte dell’Alabama. L’evento più rilevante in questo caso è stato il grosso vortice che ha colpito la città di New Orleans, classificato EF3 con venti che hanno sfiorato i 260 km/h.
Infine un’ultima forte perturbazione ha prodotto almeno 55 tornado in 13 stati tra il 29 e il 31 marzo. Le aree maggiormente interessate sono state il Mississippi e l’Alabama, ma anche marginalmente Louisiana, Florida, Arkansas, Texas, Tennessee e Indiana.
Tornado e cambiamenti climatici
Ci sono alcuni fattori che hanno determinato il record di tornado a marzo.
Il primo è la presenza della Niña (che consiste nel raffreddamento superficiale della zona equatoriale orientale dell’Oceano Pacifico), la quale ha causato uno spostamento verso sud del ramo della corrente a getto che scorre alle medie latitudini, con il risultato di permettere alle basse pressioni che si formano sul continente nordamericano a est delle montagne rocciose di spingersi verso gli stati più meridionali.
A questo va ad unirsi una temperatura marina sopra la media nel golfo del Messico, che può essere dovuta al riscaldamento globale; gli oceani e i mari infatti sono dei sistemi che immagazzinano il calore eccessivo presente nell’atmosfera. Nelle giuste condizioni termodinamiche, acque più calde possono contribuire ad aumentare il rischio di tornado anche ben lontano dal mare.
Tuttavia il numero dei vortici rilevati potrebbe essere in parte sovrastimato, perché i sistemi radar negli ultimi 15 anni hanno fatto enormi passi in avanti, rendendo più facile la rilevazione di questi fenomeni. In passato molti tornado avvolti dalle piogge e di breve durata andavano persi. Dei 210 tornado rilevati in questo mese, infatti ben 176 sono stati deboli, cioè di grado EF0 o EF1.
Si è visto in alcuni studi che durante i mesi primaverili vi è un aumento di tornado negli stati meridionali a differenza delle pianure centrali. Tutto ciò si sta verificando in aree sempre più vulnerabili a questi peggioramenti per la presenza di strutture abitative mediamente meno resistenti.