A presiedere la COP28 in programma a Dubai tra il 30 novembre e il 12 dicembre 2023 sarà il sultano Ahmed Al Jaber, amministratore delegato dell’Abu Dhabi National Oil Company, una multinazionale del petrolio che pompa circa 4 milioni di barili di greggio al giorno e “spera” di espandersi a 5 milioni al giorno. Potrebbe sembrare una barzelletta di dubbio gusto ma purtroppo è la realtà. Sarà la prima volta che una COP in 30 anni di storia viene presieduta da un uomo d’azienda.
After two tenures as the Special Envoy for Climate Change, HE Dr. Sultan Al Jaber will serve as the COP28 President-Designate.
➡️ HE Razan Al Mubarak, UN Climate Change High Level Champion
➡️ HE Shamma Al Mazrui, Youth Climate Championhttps://t.co/niER5Y7SBZ #COP28UAE pic.twitter.com/QahDgUfhjb
— Office Of The UAE Special Envoy For Climate Change (@uaeclimateenvoy) January 12, 2023
Ahmed Al Jaber è stato amministratore delegato del gigante petrolifero statale Abu Dhabi National Oil Company , ministro dell’Industria degli Emirati, inviato speciale per il cambiamento climatico, e oltre alla compagnia petrolifera nazionale che guida dal 2016, il Sultano è a capo anche di Masdar, la compagnia di energia rinnovabile degli Emirati.
Due donne sono state scelte accanto a lui: Razan Al Mubarak, per l’UN Climate Change High Level Champion e Shamma Al Mazrui, per la parte Youth Climate Champion.
Oltre ad essere braccio destro del leader degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, Al Jaber vanta esperienza sia nelle energie rinnovabili che nel business del petrolio. Resta il fatto che la sua nomina sia sconcertante. Nel 2022 l’assegnazione del Paese ospitante spettava all’Africa, e si è tenuta poi in Egitto, nel 2023 spetta all’Asia e unico candidato erano gli Emirati Arabi Uniti, un Paese che è stato tra i primi della regione a ratificare l’Accordo di Parigi ma che ha un’enorme impronta ecologia per abitante: la quarta più grande del mondo, dopo Qatar, Bahrain e Kuwait.
Al Jaber’s appointment as #COP28 President is outrageously regressive and deeply problematic to say the least!
Fossil fuels are the root cause of the #ClimateCrisis. His position as CEO of the Abu Dhabi National Oil Company raises grave conflict of interest issues. pic.twitter.com/w6MJfY59Mr
— Harjeet Singh (@harjeet11) January 12, 2023
Harjeet Singh, capo della Strategia politica globale presso il Climate Action Network International ha dichiarato : ” la nomina di Al Jaber a COP28 Presidente è a dir poco scandalosamente regressiva e profondamente problematica.
I combustibili fossili sono la causa principale di #ClimateCrisis . La sua posizione di CEO della Abu Dhabi National Oil Company solleva gravi problemi di conflitto di interessi“.
Tracy Carty di Greenpeace International ha fatto affermato di essere “profondamente allarmata per una nomina che crea un pericoloso precedente, mettendo a rischio la credibilità degli Emirati Arabi Uniti e la fiducia che è stata riposta in loro dalle Nazioni Unite e dalle generazioni attuali e future”. Vanessa Nakate, attivista ugandese per la giustizia climatica, esprime preoccupazione: «”on possiamo avere un’altra Cop in cui gli interessi dei combustibili fossili possano sacrificare il nostro futuro per ottenere qualche altro anno di profitto” ha detto.