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Crisi idrica: una grande città rischia di rimanere a secco

Per gli abitanti di un quartiere molto popoloso di Città del Messico, la vita è diventata difficile senza acqua corrente regolare da oltre tre mesi. Ogni tanto arriva un filo d’acqua per qualche ora, giusto il tempo di riempire un paio di secchi. Ma poi, niente per giorni. “Abbiamo bisogno di acqua, è essenziale per tutto,” raccontano i residenti.

La capitale messicana, con una popolazione di quasi 22 milioni di persone, sta affrontando una crisi idrica aggravata da problemi storici e dai cambiamenti climatici. Anni di scarse precipitazioni, periodi di siccità prolungati e temperature elevate hanno messo a dura prova un sistema idrico già al limite, costringendo le autorità a introdurre restrizioni sull’acqua prelevata dai bacini. Il problema non è nuovo, ma alcuni esperti avvertono che la situazione potrebbe rapidamente degenerare in un “giorno zero” imminente, un momento in cui i rubinetti potrebbero smettere di funzionare per ampie aree della città.

Cause e sfide storiche

Questa metropoli si estende su un antico letto di lago a 2.200 metri di altitudine. Costruita su terreni argillosi, la città sta lentamente sprofondando a causa dell’estrazione eccessiva dell’acqua dalle sue falde acquifere più profonde, una risorsa che copre il 60% del fabbisogno cittadino. Tuttavia, l’acqua sotterranea non si rinnova abbastanza rapidamente, mentre quella piovana scorre via sulle superfici impermeabili della città. Il resto dell’acqua viene pompato da lontane fonti esterne, ma il processo è inefficiente e circa il 40% dell’acqua si perde a causa di perdite lungo la rete. Il sistema idrico principale, che rifornisce il 25% della città, sta operando a capacità ridotte a causa delle continue siccità, rimanendo al di sotto del 40% della sua capacità.

Una crisi idrica annunciata

Secondo alcuni climatologi locali, la città potrebbe raggiungere il “giorno zero” entro pochi mesi se non si verificheranno piogge significative. L’amministrazione centrale ha ridotto ulteriormente la quantità d’acqua fornita alla città, citando le condizioni meteorologiche estreme e cercando di garantire la distribuzione nel tempo per evitare il collasso del sistema.

Nonostante le rassicurazioni ufficiali, la preoccupazione è crescente. Alcuni scienziati avvertono che, senza cambiamenti drastici, il rischio di una situazione estrema nei prossimi mesi è reale. Altri sottolineano che le ondate di caldo dell’anno scorso e dell’ultima estate, aggravate dai cambiamenti climatici, hanno aumentato l’evaporazione dai bacini idrici, contribuendo alla crisi.

Esistono soluzioni possibili?

Da anni, esperti locali propongono soluzioni per migliorare la gestione delle risorse idriche. Tra queste, un maggiore trattamento delle acque reflue per aumentarne la disponibilità, sistemi di raccolta dell’acqua piovana e riparazione delle perdite nella rete di distribuzione per renderla più efficiente. Soluzioni basate sulla natura, come il ripristino di fiumi e zone umide, potrebbero anche aiutare a purificare l’acqua e raffreddare la città. Le autorità hanno avviato un progetto di tre anni per migliorare le infrastrutture idriche, che include la costruzione di nuovi pozzi e impianti di trattamento. Tuttavia, l’ineguaglianza nell’accesso all’acqua rimane un problema: mentre alcuni quartieri più ricchi godono di una fornitura costante, altre aree vivono da anni una situazione simile al “giorno zero.” In uno dei tanti quartieri periferici, raccontano di come le famiglie debbano spesso pagare oltre 100 euro per acquistare acqua da autobotti, ma la situazione sta peggiorando. A volte passano più di due settimane senza acqua, e la preoccupazione per il futuro è palpabile. “Non crediamo che nessuno sia preparato,” concludono amaramente le persone del luogo.

La crisi dell’acqua in questa megalopoli è un promemoria urgente della necessità di azioni concrete e innovative per garantire un futuro sostenibile, purtroppo nei prossimi anni questa grave situazione potrebbe verificarsi in decine di grandi città in tutto il mondo, mettendo a rischio la salute e il benessere di centinaia di milioni di persone.

 

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