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Dal Sudafrica immagini di pinguini, leoni in giro per le strade e perfino di una balena che nuota indisturbata a Gordon’s Bay

Animali che si riprendono i propri spazi

Anche in Sudafrica entrato in lockdown per cercare di arginare la diffusione del coronavirus, non sono mancate immagini di animali che approfittando dell’assenza dell’uomo si sono spostati dai propri luoghi abituali. A Città del Capo ad esempio un gruppo di pinguini è stato ripreso mentre si muoveva indisturbato tra le vie della città e non sono mancate fotografie di leoni tranquillamente sdraiati per le strade asfaltate che attraversano il Kruger National Park (una delle più grandi riserve faunistiche dell’Africa) approfittando dell’assenza prolungata degli umani.

Photo by Kruger National Park

A Gordon’s Bay, città portuale che si trova nel comune metropolitano di Città del Capo, è stata avvistata una balena che nuotava tranquillamente tra le barche ferme ormai da tempo in porto. Queste zone africane sono famose per le migrazioni che ogni anno vedono le balene spostarsi dalle acque ghiacciate che si trovano al largo dell’Antartide verso climi più caldi; nuotando verso nord, raggiungono il Sudafrica normalmente tra maggio e giugno. Le acque costiere del Paese così pullulano di questi animali che si accoppiano, partoriscono e iniziano a prendersi cura dei propri piccoli. Il periodo migliore per osservare questi animali meravigliosi nelle acque sudafricane va da giugno a novembre; la stagione di picco dei parti è tra luglio e agosto ma le balene possono essere avvistate fino a settembre e ottobre.

In base al Marine Living Resources Act del 1998, è un reato avvicinarsi a qualsiasi balena a meno di 300 metri senza un permesso. Durante questo periodo sono almeno 37 le specie di balene e delfini che si trovano negli oceani del Sud Africa e trascorrono il tempo giocando, corteggiandosi e allattando i piccoli appena nati, offrendo una spettacolare visione terrestre. Non mancano le escursioni in barca, kayak e aerei organizzati in modo da ridurre al minimo le interferenze.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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