Deserto verde: un piano ambizioso ma controverso per il Sinai
Un ingegnere olandese ha un progetto ambizioso: trasformare un’ampia area desertica nella Penisola del Sinai in una terra verde e fertile. Secondo lui, migliaia di anni fa, questa regione era rigogliosa, ma l’attività umana e l’agricoltura hanno contribuito a renderla arida. Ora, l’ingegnere vuole riportarla alla sua antica vitalità.
L’obiettivo del progetto è rivitalizzare circa 35.000 chilometri quadrati del Sinai, incrementando la vegetazione per catturare il carbonio, aumentare le piogge e creare opportunità economiche per le comunità locali. Il piano prevede di migliorare la qualità del suolo utilizzando i sedimenti del Lago Bardawil, una laguna salata del nord del Sinai, e di impiantare piante resistenti al sale per avviare il processo di rinverdimento.
Secondo l’ingegnere, più vegetazione significa più evaporazione, più nuvole e, quindi, più pioggia. L’idea è che trasformare il paesaggio possa persino modificare i venti e, di conseguenza, i modelli climatici della regione. Tuttavia, è un processo che potrebbe richiedere dai 20 ai 40 anni per vedere risultati significativi.
Progetti di rinverdimento desertico non sono nuovi; un esempio di successo è quello avvenuto sull’altopiano del Loess in Cina, dove una massiccia iniziativa di piantumazione ha riportato la vegetazione e ridotto l’erosione del suolo. Anche in Africa è in corso il progetto della “Grande Muraglia Verde” per contrastare la desertificazione nella regione del Sahel. Nonostante le buone premesse, ci sono critiche. Alcuni esperti avvertono che tali progetti possono avere conseguenze impreviste. L’introduzione di specie non autoctone o ad alto consumo d’acqua potrebbe danneggiare l’ecosistema locale e creare conflitti con le esigenze delle comunità. Inoltre, piantare vegetazione in regioni desertiche potrebbe alterare i modelli climatici, portando umidità locale ma provocando effetti indesiderati altrove.
Nonostante le complessità, l’ingegnere olandese ritiene che agire sia vitale. “Dobbiamo proteggere e anche ripristinare la natura con tutte le nostre forze”, ha affermato. Sebbene il progetto sia rallentato dall’instabilità della regione, ha fiducia che la sua realizzazione possa portare prosperità e sviluppo.
Il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità sono crisi interconnesse e il rinverdimento delle terre aride sta guadagnando consensi come possibile soluzione. Tuttavia, gli esperti esortano alla cautela, evidenziando i rischi di approcci frettolosi a problemi complessi.