È la Giornata mondiale dell’Ambiente: focus sulla desertificazione
Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione fino al 40% del territorio del pianeta è degradato,
Si celebra oggi la Giornata Mondiale dell’Ambiente, un evento globale promosso dalle Nazioni Unite per rendere tutti più consapevoli della necessità di proteggere il nostro fragile Pianeta. Istituita nel 1972 durante la Conferenza di Stoccolma sull’Ambiente Umano, questa giornata rappresenta un’opportunità per riflettere sulle problematiche ambientali e per mobilitare le risorse collettive a favore di un futuro sostenibile.
Our world is facing a moment of truth.
On Wednesday’s #WorldEnvironmentDay, @antonioguterres will deliver a special address at the American Museum of Natural History @AMNH on the urgent need for #ClimateAction.
Watch live: https://t.co/Uqw5PoW0iv pic.twitter.com/oM3ZKelTtl
— United Nations (@UN) June 5, 2024
La giornata del 2024, ospitata dall’Arabia Saudita, si concentra sul ripristino del territorio, sulla desertificazione e sulla resilienza alla siccità con lo slogan “La nostra terra. Il nostro futuro. Siamo #GenerationRestoration.”
Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione, fino al 40% del territorio del pianeta è degradato, colpendo direttamente metà della popolazione mondiale e minacciando circa la metà del PIL globale (44 trilioni di dollari). Il numero e la durata dei periodi di siccità sono aumentati del 29% dal 2000: senza un’azione urgente, entro il 2050 la siccità potrebbe colpire oltre tre quarti della popolazione mondiale.
Saranno centinaia gli eventi promossi in tutto il mondo. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres alle ore 16 italiane da New York parlerà dello stato del clima, del grave rischio che i leader stanno correndo e su ciò che le aziende e i Paesi – in particolare il G7 e il G20 – devono fare nei prossimi diciotto mesi per salvare le possibilità dell’umanità di un futuro vivibile. Il Segretario generale condividerà anche i nuovi dati dell’Organizzazione meteorologica mondiale e del Copernicus Climate Change Service.