Enorme chiazza di petrolio al largo della Louisiana: è colpa dell’uragano Ida
La fuoriuscita di greggio è stata immortalata anche dai satelliti della Noaa
I danni del passaggio dell’uragano Ida si fanno sempre più preoccupanti. Si sta verificando infatti una fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico, testimoniata anche da immagini satellitari e aeree.
La fuoriuscita è stata immortalata infatti dalle immagini catturate giovedì dalle società di tecnologia spaziale Planet Labs e Maxar Technologies.
5/ I spotted a likely origin point for the #TALOSSPILL in both @NOAA & @planet imagery. Both thick oil & surface slicks seemed to erupt from a specific point.
I saw nearby structures & so turned to @Navionics chart data to try to pinpoint undersea features…. pic.twitter.com/G5Gcko6cCj
— John Scott-Railton (@jsrailton) September 4, 2021
La lunga chiazza di petrolio si estende per più di 15 chilometri al largo di Port Fourchon, il luogo del landfall dell’uragano Ida, e proviene da un hub di petrolio e gas. Un’immagine aerea della fuoriuscita è stata catturata mercoledì anche dalla Noaa, la National Oceanic and Atmospheric Administration.
Il potente uragano ha impattato su uno dei più grandi centri chimici, petroliferi e di gas naturale degli Stati Uniti e ora riemergono le preoccupazioni sulla vulnerabilità delle infrastrutture che producono combustibili fossili davanti ad eventi meteo che si fanno sempre più potenti ed estremi proprio a causa del riscaldamento globale determinato dalle emissioni.
La fuoriuscita potrebbe provenire da un vecchio oleodotto non più in uso di proprietà della società petrolifera Talos Energy con sede a Houston, è stato danneggiato dalla tempesta, ed è stata segnalata alla Guardia costiera degli Stati Uniti lo scorso lunedì.
Il Bureau of Safety and Environmental Enforcement degli Stati Uniti, che regola le piattaforme petrolifere e del gas offshore, ha dichiarato che a partire da venerdì mattina, i lavoratori sono stati evacuati da 133 piattaforme di produzione e sei impianti di perforazione. Oltre il 90% della produzione di petrolio e gas nel Golfo è ancora chiuso, ha affermato l’agenzia.