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Estate infernale per l’Europa tra incendi, caldo anomalo e ghiacciai allo stremo

L’Europa sta vivendo un’altra estate “infernale” dopo quella del 2022, la più calda dal 1979 e segnata da siccità e temperature estremamente elevate in diversi settori del Continente.
Il dato probabilmente più significativo e drammatico riguarda i ghiacciai alpini, sfigurati da un caldo senza precedenti. Lo zero termico, infatti, ieri in Italia (ha raggiunto un’ altezza record attestandosi a 5.328 metri. Sul Monte Rosa (a quota 4500 metri) la temperatura non è scesa sottozero nemmeno di notte. Ciò significa che i ghiacciai sono in fusione sia di giorno che di notte.

Secondo il Servizio Glaciologico Lombardo siamo davanti a “una fusione continua e accentuata sia di giorno che di notte quando invece di norma le temperature permettono un rigelo che rallenta la fusione. La cosa però è avvenuta quasi per tutto luglio e agosto dall’8 del mese in poi, e certo in questi giorni è molto molto accentuata”.

MétéoSuisse ha dichiarato che lo zero termico- l’altitudine alla quale la temperatura scende sotto lo zero, considerata un indicatore meteorologico fondamentale soprattutto nelle regioni montuose – è stata misurata a 5.298 metri durante la notte. Il dato, registrato da un pallone meteorologico volato da Payerne, nella Svizzera occidentale, costituisce “un record dall’inizio del monitoraggio nel 1954”, ha dichiarato il servizio, e ha superato il precedente massimo di 5.184 metri, “stabilito solo nel luglio dello scorso anno”.
La linea 0C “influisce sulla vegetazione, sul limite delle nevicate e sul ciclo dell’acqua, quindi ha un impatto considerevole sugli habitat di uomini, animali e piante”, ha dichiarato MétéoSuisse. Dal 1991 al 2020 la media è stata di 2.570 metri sul livello del mare, con oscillazioni tra i 1.000 e i 2.000 metri in inverno e tra i 3.000 e i 4.000 metri in estate. Negli ultimi decenni “i cambiamenti climatici antropogenici hanno fatto sì che l’altitudine della linea dello zero gradi aumentasse significativamente in ogni stagione”, ha dichiarato il servizio, osservando che i record successivi dell’indicatore sono stati stabiliti tutti negli ultimi 10 anni.

Europa: caldo estremo e temperature record

L’Europa è anche alle prese con diverse fasi di caldo estremo: ieri sono stati toccati 44°C in Spagna. Qui l’agenzia meteorologica statale Aemet ha posto cinque province della regione meridionale dell’Andalusia in stato di allerta rossa, avvertendo che si prevede un aumento delle temperature fino a oltre 40°C nei dintorni di Siviglia, Cordova e nella valle del Guadalquivir. Sono stati raggiunti addirittura 42°C in Francia (con diversi record battuti), 36°C in Germania (alcuni record anche di notti calde) e Svizzera. Nelle ultime ore sono stati battuti altri record anche in Italia con i 37,9°C Civitavecchia, massimo storico. Eguagliato il record a Genova con 38 gradi.

Incendi: situazione grave in Grecia

Anche gli incendi sono stati protagonisti di questa estate in Europa. Lunedì è scoppiato un altro rogo sull’isola di Eubea e almeno altri quattro sono divampati nel nord-est della Grecia, nelle regioni di Rodopi e Kavala, ad Aspropyrgos, a ovest di Atene, e nel nord-est della Grecia, vicino alla città portuale di Alexandroupolis, dove 13 comunità sono state evacuate nel fine settimana.

L’UE ha dichiarato di aver inviato due aerei antincendio con base a Cipro e una squadra antincendio rumena attraverso il meccanismo di protezione civile del blocco, in quella che ha definito “l’estate peggiore della Grecia” per quanto riguarda gli incendi dal 2008. Le autorità di protezione civile hanno avvertito di un rischio di incendio “eccezionale” nella regione intorno ad Atene e in altre parti della Grecia meridionale. “Siamo di fronte a fenomeni estremi”, ha dichiarato un portavoce dei vigili del fuoco, invitando la popolazione a seguire le istruzioni delle autorità.
Nelle Isole Canarie, invece, 600 vigili del fuoco hanno fatto progressi nella lotta contro un incendio fuori controllo a Tenerife, appiccato deliberatamente, che ha costretto più di 12.000 persone ad abbandonare le loro case e ha bruciato più di 12.800 ettari di terreno, circa il 6,5% della superficie dell’isola.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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