Europa e incendi, negli ultimi 50 anni raddoppiata la percentuale di territorio a rischio
Gli incendi sono in aumento anche nei Paesi dell'Europa centrale, settentrionale e orientale
L’Europa negli ultimi 50 anni ha raddoppiato la porzione di territorio a rischio incendi: dal 20 al 40%, ma con profonde differenze tra i Paesi. Naturalmente, come ben sappiamo, i Paesi più soggetti ai roghi sono quelli del Mediterraneo come Grecia, Portogallo, Spagna e Italia dove anche negli ultimissimi tempi si sono verificati incendi drammatici e purtroppo mortali. Ma tante altre zone d’Europa stanno sperimentando un rischio incendi più elevato e per molte di esse è una novità.
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Incendi, non solo l’area euro-mediterranea: molti Paesi dell’Europa centrale, settentrionale e orientale stanno facendo i conti con roghi sempre più gravi
Negli ultimi 50 anni, dunque, sempre più Paesi dell’Europa si trovano ad affrontare un rischio di incendi boschivi molto elevato o estremo. Il 2018, per esempio, è stato un anno record per la Svezia che ha registrato un rischio di incendi molto elevato, in media, nel 49% del suo territorio, e un rischio estremo, ossia il livello più alto, nel 14% del suo territorio con una porzione record di ettari di territorio bruciati.
L’Europa adesso ha raddoppiato la percentuale di territorio a rischio incendi rispetto al 1971: dal 20 al 40%. Ciò significa che le popolazioni che precedentemente non erano ad alto rischio o non erano per nulla a rischio, adesso sperimentano un altro rischio incendi. L’indice meteorologico del fuoco misura le condizioni meteorologiche che consentono la propagazione di un incendio e tiene conto di fattori quali umidità, vento, temperatura e precipitazioni, ma non include altre variabili molto importanti come la vegetazione.
Il rischio è aumentato anche al di fuori della tradizionale stagione degli incendi estivi: così prevenire le fiamme diventa sempre più complicato
Non si tratta soltanto del numero sempre più elevato di Paesi a rischio incendi o di un livello di rischio aumentato negli anni, ma anche di condizioni favorevoli ai roghi che si verificano al di fuori della tradizionale stagione degli incendi estivi. Secondo l’OCSE, anche la durata della stagione degli incendi è in aumento nella maggior parte delle aree del mondo. In media, la durata della stagione degli incendi è aumentata del 27% a livello globale tra il 1979 e il 2019.
Quali sono i Paesi in cui gli incendi si stanno maggiormente espandendo?
Ci sono Paesi in Europa dove il rischio meteorologico molto elevato di incendi boschivi è raro, come per esempio Svizzera, Norvegia, Irlanda e Finlandia. Tuttavia, ce ne sono altri dove la popolazione dal 1971 si è trovata sempre più esposta a un livello molto alto o estremo del rischio incendi: la Bulgaria, ad esempio, ha raggiunto un livello di rischio molto alto o più elevato su oltre il 70% del suo territorio nel 2022, rispetto al 23% di cinquant’anni prima. Lo stesso vale per Belgio, Francia, Germania, Albania e Lussemburgo, dove la percentuale del territorio colpito è passata da meno del 25% nel 1971 a oltre il 50% lo scorso anno.
Non è solo aumentata la percentuale di popolazione a rischio, ma anche il numero di giorni con rischio incendi molto elevato. In Albania, ad esempio, il rischio di incendi non sta solo aumentando l’area coperta, ma anche la sua intensità. Negli ultimi 50 anni i paesi dell’Europa centrale e orientale come Ungheria, Moldavia, Romania e Serbia hanno avuto un numero crescente di giorni a rischio molto elevato.
Il livello di rischio “molto estremo” continua ad essere un’esclusiva dell’area Mediterranea
Fino al 2021, l’indice di rischio meteorologico incendio di Copernicus (FWI) conteneva cinque categorie: rischio basso, moderato, alto, molto alto ed estremo. Da giugno 2021, Copernicus ha aggiunto un ulteriore livello: rischio “molto estremo”, per valori FWI superiori a 70. I dati Copernicus relativi al periodo 1971 e 2022 mostrano che il rischio estremo è apparso anni fa in alcune parti del Mediterraneo, ma è in aumento dall’inizio del secolo. La Spagna nel 2022 ha battuto il proprio record per la maggior parte dei territori a rischio estremo (55%). La stessa cosa è successa in Portogallo con il 43% e in Grecia nel 2021, con il 37% del paese a rischio estremo.
Al di fuori dei Paesi affacciati sul bacino del Mediterraneo, è difficile che altri sperimentino un rischio incendi estremo. La Francia da qualche anno ha sperimentato un indice estremo di rischio, ma solo in piccole porzioni di territorio. Nel 2017 e nel 2018 l’Ucraina ha avuto, in media, 3 giorni di rischio estremo in oltre il 30% del suo territorio. Tuttavia, 14 dei 36 paesi analizzati non hanno mai sperimentato rischi estremi negli ultimi cinquant’anni. Questi includono Belgio, Svizzera, Irlanda, Paesi Bassi, Lituania e Svezia.
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