Fiamme in Amazzonia: siamo tutti coinvolti in questo disastro ambientale
Il ruolo vitale nella regolazione del clima da parte della foresta Amazzonica non deve essere compromesso altrimenti i danni si registreranno su scala globale
Il Brasile ha dichiarato stato d’emergenza: la foresta Amazzonica brucia ad un ritmo record.
Il centro di ricerca spaziale brasiliano INPE ha rilevato circa 72,843 incendi di medie grandi dimensioni – più di 9.000 divampati nella sola scorsa settimana – segnando un aumento dell’83% dal 2018 e una quantità mai registrata dal 2013.
Dall’11 Agosto l’estensione dei roghi è diventata talmente imponente che si è resa visibile dallo spazio.
Seppur lo stato d’emergenza è limitato territorialmente alla zona interessata dagli incendi, i suoi danni sono di portata globale. La foresta Amazzonica non a caso è chiamata il polmone verde del Pianeta, svolge infatti un ruolo vitale nella regolazione del clima:
• genera oltre il 20% dell’ossigeno nel mondo
• cattura circa 2.2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica all’anno
• raccoglie il 10% della biodiversità ad oggi conosciuta
E’ chiaro che l’intero globo dipende dall’Amazzonia e che questa risorsa preziosa è stata messa nelle mani sbagliate.
Le condizioni climatiche dell’Amazzonia rischiano di cadere in un circolo vizioso: gran parte della pioggia in Amazzonia è generata dalla foresta pluviale stessa, un aumento della deforestazione causa una diminuzione delle precipitazioni, aggravando le condizioni di siccità già particolarmente significative a partire dai mesi di Luglio e Agosto.
Ad oggi, tutti sappiamo quanto siano necessarie politiche ambientali che salvaguardino risorse naturali come l’Amazzonia, e la deforestazione incontrollata è il chiaro segno di un vuoto normativo il cui conto si presenterà all’intero Pianeta.
In Brasile è in carica Jair Bolsonaro dal 1°Gennaio 2019, il quale continua a dichiararsi ignaro a favoreggiamenti verso agricoltori e allevatori che abbattono ettari di foresta per ricavare spazi utili ai loro profitti, continuano le accuse da parte di Bolsonaro anche verso le rilevazioni dell’Inpe, per lui, diffusore di fake news.
Ma ormai, quello dell’Amazzonia, è un disastro ambientale sotto gli occhi di tutti. Sui social network si diffondono post di denuncia con gli hashtag #PrayforAmazonas e #AmazonRainforest accompagnati da immagini impossibili da smentire, come il cielo di São Paulo oscurato dal fumo nero dei roghi.
L’opinione pubblica mondiale ormai è al corrente di quello che sta succedendo in Brasile, sta ora agli stati dell’Unione Europea valutare quanto pesi veramente l’accordo UE-Mercosur: un’intesa di libero scambio di dimensioni inedite vale una benda sugli occhi per oscurare il nostro futuro in fiamme?