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Il caldo estremo non dà tregua agli Stati Uniti: oltre 50°C e Oregon in fiamme

Una nuova ondata di caldo estremo si è abbattuta sugli Stati Uniti occidentali: la Death Valley ha sfiorato il record mondiale di temperatura

Il caldo estremo non dà tregua agli Stati Uniti occidentali, alle prese con una nuova e soffocante ondata di calore. Gli allarmi per il caldo eccessivo interessano gran parte della California, insieme a parti del Nevada, Arizona, Utah, Oregon e Idaho. Secondo il National Weather Service, questa nuova ondata di calore persisterà per tutta la prima parte della settimana. Nel weekend appena trascorso, la Death Valley ha fatto registrare una temperature di 54°C, poco al di sotto del suo precedente record mondiale di 56°C, raggiunto il 10 luglio 1913.

Caldo estremo nell’ovest degli Stati Uniti: emergenza per la rete elettrica e allarme siccità

La terza ondata di calore estremo che sta interessando l’ovest degli Stati Uniti sta nuovamente mettendo a dura prova la rete elettrica e quella idrica, con i funzionari statali che giovedì hanno chiesto ai residenti di risparmiare energia elettrica per evitare blackout. Il governatore della California, Gavin Newsom, ha inoltre esortato i residenti a ridurre il consumo di acqua del 15% a causa di un’emergenza siccità che riguarda gran parte dello stato.

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Non va di certo meglio di notte: nella Death Valley il termometro ha fatto segnare 42°C tra sabato e domenica. Secondo i meteorologi del National Weather Service, le temperature notturne oscillano dai 15 ai 25 gradi al di sopra della media. Data la situazione, molte città si sono attrezzate per offrire riparo alla popolazione. La città di Sacramento ha messo a disposizione tre centri di raffreddamento e fornito buoni per i motel alle famiglie con bambini piccoli e agli anziani privi di un alloggio regolare.

Emergenza incendi, Oregon in fiamme: evacuazioni e minaccia per la fornitura di energia elettrica della California

Il tempo estremamente caldo, secco e ventoso è purtroppo una condizione ideale per gli incendi. Un grande rogo, che prende il nome di Bootleg Fire, è divampato nell’Oregon martedì scorso. Le fiamme hanno già bruciato oltre 143.000 acri nel sud-ovest dello stato a partire da domenica sera. I funzionari avevano infatti avvertito della crescita pericolosa e rapida dell’incendio, che secondo le previsioni non potrà essere domato prima della fine del mese.

 

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L’incendio, oltre a causare l’evacuazione di centinaia di residenti, sta seriamente minacciando la fornitura di energia elettrica della California. Oltre 900 Vigili del Fuoco sono al lavoro, con le fiamme che minacciano di aggravarsi. In generale nel nord-ovest degli Stati Uniti si contano almeno nove incendi boschivi non contenuti, hanno dichiarato i funzionari di emergenza. L’area bruciata totale di quei nove incendi sabato ammontava a circa 135.000 acri, quasi 10.000 acri in meno rispetto all’area bruciata dal solo Bootleg Fire da domenica sera.

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Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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