Gli incendi che hanno interessato il Canada a partire dal mese di giugno sono stati amplificati dai cambiamenti climatici. A rivelarlo è un nuovo studio di attribuzione condotto da diversi scienziati del World Weather Attribution. Secondo – Dorothy Heinrich, co-autrice dello studio, “i rischi legati agli incendi dovuti ai cambiamenti climatici sono in aumento. Saranno necessarie sia strategie di mitigazione che di adattamento dedicate per ridurre i fattori di rischio e diminuirne l’impatto sulla vita delle persone, sui mezzi di sussistenza e sulle comunità”.
Climate change made the hot, dry and windy conditions that drove the wildfires in Québec, Canada between May and July at least two times more likely.
Our study also found that climate change made the weather conditions about 20-50% more intense.
?Genevieve Pirier, @SOPFEU pic.twitter.com/ilAKviGqVC
— World Weather Attribution (@WWAttribution) August 22, 2023
Ma cosa è accaduto in dettaglio? Maggio 2023 è stato un mese particolarmente secco in Quebec (come in diversi settori del Canada). Il 1° giugno, una serie di temporali ha colpito il Quebec che hanno favorito alcuni incendi anche a causa delle vegetazione altamente infiammabile a causa delle condizioni molto secche.
Il clima caldo e secco è continuato per tutto il mese di giugno e gli incendi hanno trovato così le condizioni ideali per proseguire e allargarsi.
Intorno al 25 giugno, gli incendi nella zona più colpita hanno riguardato una superficie maggiore rispetto agli ultimi 20 anni messi insieme.
Il fumo degli #incendi in #Canada ha raggiunto l’Europa: interessata la Norvegia ma nei prossimi giorni anche il settore meridionale del Continente, Italia compresa. Nessun rischio per la salutehttps://t.co/CS1Mwel43j
— IconaClima (@iconaclima) June 10, 2023
Altri incendi si sono poi innescati nel mese di luglio, soprattutto a causa dei fulmini nel nord del Quebec, determinando anche la formazione di pirrocumulonembi, nubi temporalesche che hanno confermato l’estrema intensità di questi incendi il cui fumo denso si è diffuso nel nord-est degli Stati Uniti, arrivando a ricoprire i cieli di New York con una qualità dell’aria pessima. Il fumo ha poi raggiunto addirittura l’Europa.
Gli scienziati per capire se questi incendi siano stati amplificati dalla crisi climatica hanno utilizzato due indici: uno che misura l’intensità delle condizioni meteorologiche più estreme per gli incendi su un periodo di 7 giorni e un altro che misura il numero cumulativo di condizioni meteorologiche favorevoli agli incendi.
Questi indici, derivati dal Fire-Weather Index (FWI), utilizzano la temperatura, le precipitazioni, l’umidità relativa e il vento per calcolare i loro valori. Più il clima è caldo, secco e ventoso, più alti sono gli indici.
I valori del 2023 sono i più alti mai registrati nella regione e sono in aumento in modo significativo dal 1941: in media, una situazione del genere dovrebbe verificarsi solo una volta ogni 20 anni nel clima del 2023. Senza il cambiamento climatico, questi fenomeni sarebbero stati 34 volte meno frequenti!