In Cina svolta storica
Dopo l'emergenza coronavirus scatta il divieto di mangiare cani e gatti
Il governo cinese ha eliminato gli “animali domestici” dalla lista degli animali commestibili. Si tratta di una svolta senza precedenti: mangiare carne di cane è una tradizione secolare in Cina. La maggior parte della popolazione non trova niente di male in questa pratica che è sempre stata considerata legale come lo è nelle abitudini occidentali consumare carne di maiale, di pollo o di vitello. Anche se le condizioni di vita della popolazione cinese sono migliorate complessivamente negli ultimi 20-30 anni, la maggior parte degli abitanti purtroppo vive ancora in estrema povertà e mancanza di cibo. Per questo motivo molti mangiano tutto quello che la natura offre: non solo quindi carni di manzo, maiale o pesce, ma anche cani, gatti, serpenti, cavalli, asini, rane, topi, volpi e persino insetti come le locuste. Non tutta la popolazione cinese comunque mangia carne di cane: a farlo sono rimasti ormai davvero in pochi, per lo più tra la popolazione anziana; i giovani, invece, sembrano aver abbandonato da tempo questa usanza. Il provvedimento del governo contiene l’elenco del bestiame, dai maiali al pollame, che può essere allevato per finire nella catena alimentare: i cani e i gatti non sono inclusi.
In realtà non erano mai stati inseriti nel catalogo ministeriale degli animali da carne ma la novità consiste nel fatto che questa volta ci si sofferma su questi. Si legge che con il progresso della civiltà e le preoccupazioni della gente per la protezione della natura, non sono più considerati solo animali domestici, ma compagni dell’uomo, come nel resto del mondo. Secondo i dati forniti dall’associazione americana Humane Society International, 10 milioni di cani vengono uccisi ogni anno in Cina per la loro carne. Migliaia di questi animali vengono macellati durante la festa della carne di cane di Yulin, in condizioni ritenute crudeli dai difensori degli animali, dove i cani vengono picchiati a morte o addirittura cucinati vivi. “È la prima volta che il governo cinese sancisce che cani e gatti sono animali domestici e non destinati al consumo” ha dichiarato in una nota l’associazione. La decisione arriva dopo il divieto dello scorso febbraio sul commercio e il consumo di animali selvatici, pratica sospettata della diffusione del coronavirus.