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Bicicletta al posto dell’auto in città: sarà questa la nuova mobilità dopo il lockdown?

La mobilità dolce sembra rispondere alle esigenze attuali e, trasformandola in una buona abitudine, avrebbe effetti benefici sulla nostra salute e sull'ambiente

La bicicletta potrebbe diventare il mezzo di trasporto in città per eccellenza nella ripartenza dopo il lockdown. Milano, ad esempio, sta ampliando le piste ciclabili proprio per favorire il passaggio ad una nuova mobilità che possa garantire allo stesso tempo la sicurezza dei cittadini. Ma sembra anche che il governo voglia introdurre un bonus bicicletta e monopattino proprio incentivare l’uso della mobilità dolce per evitare il congestionamento dei centri urbani alla ripartenza economica. Insomma, la bicicletta potrebbe aiutare sia sul fronte dell’emergenza sanitaria, favorendo il distanziamento sociale, ma anche su quello ambientale.

L’utilizzo della bicicletta nelle ultime settimane è stato integrato spontaneamente nella vita dei cittadini di molte città del Mondo, proprio perché è un mezzo sicuro. A Marzo l’uso dello bike-sharing è aumentato di circa il 150% a Pechino, del 67% a New York. Il trasporto pubblico, per forza di cose, è stato fortemente ridotto se non in alcuni casi totalmente chiuso. Secondo l’app Moovit la mobilità su trasporto pubblico è crollata del 78% su base globale, mentre a Milano e Roma è scesa dell’89%.

Meno auto e più biciclette in città: quali effetti sulla nostra salute?

La bicicletta sembra rispondere alle esigenze attuali e, perché no, c’è chi spera che questo nuovo approccio alla mobilità urbana diventi non più una alternativa, ma una buona abitudine. La letteratura scientifica è ricca di studi sui benefici sulla salute e sull’ambiente di un uso diffuso della bicicletta per gli spostamenti in città. Tra questi riportiamo uno studio pubblicato su Science nel 2017, in cui è stato analizzato proprio l‘impatto sulla salute e sull’inquinamento atmosferico che avrebbe questo cambio di abitudini, da auto a bicicletta, nel percorso casa-lavoro.

Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay

Lo studio è stato effettuato sulla base dei dati della città di Stoccolma e i risultati parlano da soli. Se tutti i guidatori di auto con normali capacità fisiche usassero la bicicletta per recarsi al lavoro (fino a una distanza massima di 30 minuti in bici) si ridurrebbero significativamente le emissioni e l’esposizione agli ossidi di azoto. In questo scenario a Stoccolma ci sarebbero oltre 110 mila ciclisti in più, con un aumento del 209%. Sarebbero ancora presenti le auto, ma in numero inferiore: il 32% in meno rispetto alla situazione attuale.

Ogni anno verrebbero “salvate” in media quasi 450 ore di vita

bicicletta auto
Fonte: Impacts on air pollution and health by changing commuting from car to bicycle.

In questo scenario l’esposizione media della popolazione agli ossidi di azoto e al carbonio nero verrebbe ridotta del 7%. Stimando una riduzione dell’8% della mortalità associata ad un calo di 10 μg m− 3 degli ossidi di azoto, ogni anno verrebbero “salvate” in media quasi 450 ore di vita nella contea di Stoccolma, abitata da 2.1 milioni di persone. Secondo lo studio si tratterebbe di un risultato due volte migliore rispetto alla “congestion charge“, una sorta di AreaC introdotta a Stoccolma nel 2006. Complessivamente, nel lungo periodo, per il calo delle concentrazioni di ossidi di azoto e carbonio nero, verrebbero salvate rispettivamente 395 e 185 anni di vita.

Uno studio americano del 2012, pubblicato su Environmental Health Perspectives, ha analizzato i benefici che avrebbe l’eliminazione dei brevi viaggi in auto sull’inquinamento e sulla salute delle persone. Il PM2.5 diminuirebbe dello 0.1 μg/m3 su base annua e l’ozono (O3) potrebbe aumentare leggermente all’interno delle città, ma diminuirebbe a livello regionale. La mortalità, per un’aera abitata da 31.3 milioni di persone, potrebbe diminuire di 1295 morti ogni anno per effetto del miglioramento della qualità dell’aria e dell’aumento dell’attività fisica, con un risparmio di 3.8 miliardi di dollari ogni anno.

«Questa è una opportunità unica di cambiare direzione e riparare i danni fatti» – Janette Sadik-Khan

Janette Sadik-Khan, ex commissario ai trasporti per la città di New York e direttrice della Bloomberg Associates, sta lavorando con la città di Milano per questa nuova fase. «Questa pandemia ci sta sfidando, ma ci sta anche offrendo una opportunità unica di cambiare direzione e riparare i danni fatti da una mobilità centrata sull’utilizzo delle automobili – ha raccontato alla BBC. Le città che decidono di approfittare di questo momento per ripensare agli spazi sulle strade in modo da renderle più accessibili per la viabilità pedonale, per le biciclette e il trasporto pubblico, non solo si riprenderanno ma prospereranno alla fine di questa pandemia».

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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