Fridays For Future, annunciata la data del prossimo sciopero globale per il clima
Gli attivisti di Fridays For Future sono pronti a scendere in piazza in tutto il mondo. In Italia, avvertono, le decisioni prese finora per il Recovery Plan stanno andando nella direzione sbagliata
Gli attivisti di Fridays For Future hanno annunciato la data del primo sciopero globale per il clima del 2021, che si terrà il 19 marzo. «Nel mezzo delle crisi sanitaria, sociale ed economica che il mondo continua ad affrontare all’inizio dell’anno nuovo – denunciano gli attivisti -, le persone al potere stanno continuando a tradire le giovani generazioni, le azioni necessarie a contrastare la crisi climatica sono ancora un miraggio, la salute e l’istruzione sono lasciate da parte per garantire i profitti di pochi.
Con lo sciopero globale Fridays For Future chiede ai leader mondiali «azioni immediate, concrete, e in linea con i più accurati studi scientifici, in risposta alla crisi climatica che stiamo vivendo».
Gli attivisti sottolineano che «i disastri meteorologici e climatici hanno colpito fin troppi paesi già l’anno scorso, dagli incendi che hanno afflitto parti dell’Australia, del Nord America e L’America Latina, agli uragani e inondazioni mai visti in Africa, alle tempeste che hanno devastato l’America Centrale e il Sudest asiatico, come anche gran parte dell’Italia. Non servono a niente obiettivi di riduzione delle emissioni lontani nel tempo se non sono seguiti da azioni concrete oggi».
Da Fridays For Future l’appello a un utilizzo intelligente e consapevole dei fondi di Next Generation Eu: il Recovery Plan sia usato per contrastare la crisi climatica e garantire un futuro ai giovani
Lo scorso dicembre Fridays for Future ha lanciato la campagna “Non Fossilizziamoci” per un Recovery plan che sia in grado di contrastare la crisi climatica e di garantire un futuro ai giovani. «A parte qualche investimento isolato positivo – avvertono gli attivisti -, le decisioni prese vanno ancora nella direzione sbagliata».
L’Italia continua a erogare sussidi ai combustibili fossili e in varie zone del paese stanno per sorgere nuove infrastrutture per il gas fossile. Questi progetti renderebbero impossibile rispettare l’accordo di Parigi sul clima, che in pratica significa arrendersi alla catastrofe senza neanche provare a fermarla. I fondi del Next Generation Eu rischiano di finire alle aziende e alle attività più inquinanti come le grandi opere inutili, e sono ampiamente insufficienti per settori come quello dell’energia rinnovabile.
Fridays For Future