Lanzarote, dove il vino nasce dalla cenere

In un paesaggio arido e lunare come quello di Lanzarote, la viticoltura non sembrerebbe avere spazio. Eppure, questa isola delle Canarie è la prova vivente che l’ingegno umano può trasformare anche un ambiente così difficile in un ecosistema produttivo e sostenibile.
Sotto il sole costante e sopra un terreno ricoperto di lava e cenere vulcanica, l’uomo ha trovato il modo di coltivare la vite. Dopo le eruzioni del XVIII secolo, vaste aree dell’isola vennero sommerse da strati di lapilli e ceneri che resero impossibili qualsiasi tecnica agricola tradizionale. Per questo motivo i contadini locali furono costretti a pensare e sviluppare un sistema davvero unico. Invece di lasciare il terreno com’era, hanno scavato delle conche profonde nella cenere per arrivare alla terra fertile. Ogni vite è stata piantata lì dentro, protetta da piccoli muretti di pietra a forma di semicerchio, chiamati zocos. Questi non solo proteggono dal vento costante, ma creano un microclima favorevole alla pianta. La cenere vulcanica svolge un ruolo fondamentale, grazie alla sua porosità, trattiene l’umidità notturna e la rilascia lentamente, permettendo alla vite di sopravvivere in condizioni di estrema aridità, senza bisogno di irrigazione artificiale. Il risultato è una forma di agricoltura in piena armonia con l’ambiente, che sfrutta le caratteristiche del suolo senza alterarle.
La varietà più diffusa è la Malvasía Volcánica, una vite autoctona che si è adattata perfettamente al contesto climatico dell’isola. Da questa uva nascono vini bianchi freschi, dal gusto minerale e aromi floreali. Non mancano altre varietà locali, come Moscatel e Listán Negro, ma è la Malvasía ad esprimere al meglio i sapori del territorio.
Tutta la produzione avviene ancora in gran parte a mano, nel rispetto dei tempi della terra. Questo tipo di viticoltura, oggi riconosciuta e protetta, rappresenta un perfetto equilibrio tra cultura locale, adattamento climatico e sostenibilità. Non solo non consuma risorse in eccesso, ma mantiene intatto il paesaggio, che è diventato nel tempo anche un’attrazione turistica paesaggistica.
Il vino di Lanzarote è il risultato di una sfida vinta dall’uomo con intelligenza e rispetto, la dimostrazione che l’agricoltura può essere parte integrante dell’equilibrio ambientale. Una lezione che oggi, di fronte al cambiamento climatico appare molto innovativa e preziosa.
Negli ultimi anni, i vini di Lanzarote hanno guadagnato crescente attenzione anche a livello internazionale. Molte etichette locali sono state premiate in concorsi enologici europei, e il mercato di esportazione è in crescita, specialmente verso il nord Europa. Pur restando una produzione di nicchia, il vino dell’isola è sempre più apprezzato per la sua autenticità e per il legame profondo con l’ambiente.
Non esistono molti luoghi al mondo dove si produce vino in condizioni simili, alcuni esempi si trovano alle Azzorre e in piccoli territori vulcanici come Santorini, ma la viticoltura di Lanzarote resta unica per estensione e tecnica.
Redatto da Martina Hamdy