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New York, Central Park diventa un centro per la raccolta di dati climatici

Le informazioni raccolte verranno poi estese agli altri parchi di New York e del Paese

Central Park, il parco più noto e frequentato di New York, diventerà un centro per lo studio dell’adattamento ai cambiamenti climatici e delle potenziali strategie per mitigare le temperature. Con un clima globale che continua a riscaldarsi, i parchi saranno sempre più soggetti a siccità, inondazioni, caldo torrido e nevicate più abbondanti poiché l’aria più calda è in grado di trattenere più umidità dell’aria più fredda.

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Central Park, le informazioni raccolte verranno estese agli altri parchi della città e del Paese

La Central Park Conservancy, la Yale School of the Environment e la Natural Areas Conservancy si sono unite per fare di Central Park, certamente uno dei luoghi più iconici di New York City, un vero e proprio Hub per la ricerca climatica. Il progetto è stato annunciato il 12 gennaio dalla Conservancy. Le informazioni raccolte dal programma si estenderanno ad altri parchi della città di New York e, infine, ad altri parchi in tutto il paese. Central Park non sarà un vero campus fisico incorporato nel paesaggio, ma offrirà agli esperti nuovi strumenti e soluzioni per combattere la crisi climatica, diventando un esempio per gli altri parchi della città e dei restanti Stati.

Già dotato di sensori di precipitazioni, il più importante parco di New York è il luogo perfetto per raccogliere dati climatici

Central Park è costituito da ben 843 acri di terra, ma questo non fa di lui il più grande parco di New York. Il primato va infatti al Pelham Bay Park del Bronx, che può vantare 2.765 acri. Nonostante questo, è di gran lunga il più frequentato da residenti e turisti. Il parco è già dotato di numerosi sensori di precipitazione ed è gestito da un piccolo esercito di paesaggisti grazie alla sua generosa natura, che lo rende il luogo perfetto per raccogliere dati sui cambiamenti climatici e sperimentare tecniche di adattamento.

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L’anno scorso Central Park ha sperimentato il record di quasi 90 mm di pioggia in una sola ora con pesanti allagamenti in seguito all’uragano Ida che ha colpito il nord-est del Paese nel settembre 2021, dopo un’estate che ha visto quattro ondate di calore a luglio e due ad agosto. Inoltre il parco non è immune all‘inquinamento e al deflusso di nutrienti che causano le fioriture di alghe, le quali affliggono i corpi idrici altrove. Dopo il lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19, Central Park è diventato ancora di più il centro della vita newyorkese. Questo aumento di visitatori, però, non è stato seguito da maggior manutenzione. Trasformarlo in un centro per la raccolta dei dati climatici potrebbe produrre benefici sotto diversi punti di vista.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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